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  • Sassuolomania: non è calcio d'agosto

    Sassuolomania: non è calcio d'agosto

    Il Trofeo Tim non è calcio d'agosto. Non credete a Mancini se va ai microfoni in camicia bianca, abbronzatissimo, con l'aria di chi controlla da lontano la sua barca a vela ormeggiata tra le altre. Non credete a Di Francesco, che dopo aver parlato di intensità e compattezza, usa le formule della galanteria sportiva, giustificando e giustificando, badate bene, le prestazioni altrui.

    Si trattava infatti di giustificare, da una parte e dall'altra, una figuraccia, e nel contempo di dissimulare umori diametralmente opposti, a dieci giorni dall'inizio del campionato. Mancini non poteva dire di "essere deluso per delle amichevoli estive", proprio come un politico non può dire che ha sbagliato o sta sbagliando. I media si usano e si fanno usare così: si nega l'evidenza e via, si finge di salire in barca.

    Ma in fondo ieri sera è stato tutto molto chiaro, e molto chiaro a tutti. Milan e Sassuolo ok, parecchio semplice.

    Grande sorpresa deve aver suscitato ancora questo Sassuolo, ma solo a chi non avesse assistito alla gara di tre giorni prima, contro il Villareal. La sesta forza dell'ultimo campionato spagnolo era stata affrontata già col piglio giusto; tanta applicazione tattica e coraggio, con un Duncan in più e Monsieur Defrel, apparso al pubblico soltanto nella ripresa. Risultato? Il primo acquisto va subito a segno, il secondo colpisce un palo, sfiorando il gol della vittoria in un acuto. Impressioni d'agosto? Solo? Uno a uno, dopo una prima frazione di gioco sfavillante e una seconda così così, dovuta ai molti cambi e a qualche segno d'incertezza/debolezza a centrocampo (Pellegrini un po' sotto tono davanti alla difesa, forse a causa di un leggero infortunio riportato venerdì in allenamento).

    Fatto sta che al Trofeo Tim il Sassuolo arrivava forte della prova con gli spagnoli, arrembante. Mi è piaciuto Defrel, mi è piaciuto Duncan di nuovo a segno, ma mi è piaciuto soprattutto Defrel, e mi è piaciuto là davanti, punta centrale, tecnico e fiammante. Probabilmente Serena -sì, doveva essere lui il commentatore di turno- ha sottolineato una dote notevole dell'attaccante francese: la posizione del corpo in attesa del passaggio. Lo vedi che si orienta tra il compagno in possesso e la porta, si apre sulla linea dei difensori per poi scattare a tempo in verticale, imprendibile. Mai un fuorigioco. Ha segnato così, ieri sera, partito quasi da centrocampo: controllo sulla corsa, tu per tu con Carrizo, piatto sinistro e gol. Tra parentesi, tunnel a Carrizo. Volontario? Diciamo pure tunnel fortunoso, che non si deve esagerare.. chiamiamolo pure "un tunnel d'agosto"

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