Due straordinarie reazioni, per altrettanto pareggi. Deriso come fosse lo zimbello d'Italia dopo le sette reti incassate con l'Inter, a squadra ritrovata in tutto e per tutto. In una settimana la metamorfosi del Sassuolo ha prodotto due pareggi che sono valsi i primi due punti in classifica. Ma ora serve una vittoria, per dare lo slancio definitivo ad una stagione iniziata malissimo, ed ora rimessa in piedi nonostante i pronostici avversi.

In pochi, si sarebbero aspettati ribaltoni, seppur incompleti, tra Napoli e Lazio. Sotto nella bolgia del San Paolo, e sotto addirittura di due reti con la Lazio, il Sassuolo ha  dimostrato di avere attributi ed anche una certa attitudine a ritrovare quel gioco che lo aveva portato alla ribalta nazionale. Era marchio di fabbrica nella scorsa stagione, può diventarlo ora con i dovuti accorgimenti tattici. Dal 4-3-3, Eusebio Di Francesco è passato al 5-3-2. Detto ciò, a fare la differenza non è stato soltanto il cambio di modulo.

L'approccio mentale innanzitutto. Messa da parte la paura, ritrovati giocatori importanti, uno su tutti Domenico Berardi enfant prodige del calcio italiano, nel mirino c'è già la gara di domenica al Tardini. Punti pesanti, pesantissimi; valgono doppio, stante lo scontro diretto con il Parma. Ergo vincere, avrebbe duplica valenza. Togliersi dalla casella dello zero nella colonna dei successi e 'risucchiare' nelle secche una concorrente nella lotta per non retrocedere. Manca il colpo da tre, ed occasione migliore per centrarlo in terra ducale, al momento non potrebbe esistere.