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  • Sassuolomania: perché ci piace il Missile

    Sassuolomania: perché ci piace il Missile

    Chi è che non avrà detto, ieri, almeno una volta, ad alta voce o in cuor suo, durante Sassuolo-Palermo, "si vede, che il Missile è tornato"! Chi? Già dai primi minuti del primo tempo, in quanti lo avranno ripetuto, indicando al compagno sugli spalti la sgroppata riconoscibile o il passaggio ben riuscito del numero 7 neroverde? Le volte che sbagliava, poi, -in tutto 8 palloni persi, peggio di lui solo Berardi e Defrel a 9- se ne apprezzava la bella intenzione o si guardava altrove, sorvolando. I più loquaci adducevano poi qualche dovuta, amorevole scusante, tra cui, la più spontanea e ovvia, il "lungo" stop ("è fermo da Napoli..").

    Prima ancora del gol regolare messo a segno al 50', Missiroli aveva già bucato Sorrentino intorno al quarto d'ora, quasi nello stesso modo, incurante della segnalazione del guardalinee. E qui si cominciava a constatare la sua efficacia sotto porta, la sua pericolosità nei calci piazzati. Centimetri comodi, quelli del Missile, che uniti a quelli di Acerbi possono far male a tanti, quando si sale per colpire di testa.

    Ed eccoci al gol del vantaggio illusorio, uno stacco imperioso a raccogliere la sponda di Antei, molto probabilmente uno schema. Anzi, sicuramente. Pellegrini, infatti, l'autore della punizione, qualche istante prima di calciare aveva alzato le braccia, segnalando ai compagni una palla lunga, a spiovere di molto oltre il secondo palo. L'obiettivo, in questi casi, è sorprendere la difesa, smossa dal movimento a centro area, collocando una torre sul lato opposto. Indirettamente, a calciare là in fondo, si servono i colpitori pronti a sopraggiungere in un secondo momento, quando per l'appunto arriva la sponda.

    Rientro con gol, e chi non parlerebbe della prestazione di Missiroli, oggi? Qui si vuole però riportare un altro dato relativo alla partita di ieri, che ne evidenzi concretamente l'apporto decisivo e fondamentale. Dunque, a parte quelle 8 palle perse giustificabilissime di cui sopra, è opportuno ricordare il suo contributo in fase difensiva. Nell'articolo post Sassuolo-Roma, se vi ricordate, lamentavo lo scarso filtro a centrocampo, nonostante i Duncan e Biondini. Bene: il Missile, al suo rientro, (fatte le dovute differenze tra Palermo e Roma..) ha recuperato da solo 5 palloni. Che sommati ai 9 (!) di Magnanelli e ai 4 di Pellegrini fanno 18, quasi la metà di quei 40 recuperati complessivamente dalla squadra, a fronte dei 26 recuperati dal Palermo. Questo significa che tanto in pressione, quanto a schermo della difesa, il reparto di centrocampo neroverde ha funzionato.

    Non a caso il Palermo ha tirato in porta solo due volte. Che poi abbiano segnato due volte, questo è un altro (grosso?) problema. Qui potremmo aprire un'analisi dettagliata sui due gol subiti, mostrando le responsabilità e le compartecipazioni di Antei e Gazzola sul secondo e di Magnanelli e Pellegrini sul primo. Ma, data la positività della prestazione nel complesso, oggi vogliamo concetrarci maggiormente sulle note liete.

    Notizia che non fa notizia: Defrel, ieri qualche fischio (meritato) prima del gol, se non gli avessero tolto la rete contro il Frosinone, sarebbe il capocannoniere della squadra insieme a Berardi a quota 4. Nonostante le molte panchine e, diciamocelo, le altrettante delusioni. Che il francese si sia sbloccato? Così è parso, a vederlo giocare nel secondo tempo, e noi ce lo auguriamo. O adesso o mai più, Gregoire!

     Altra nota positiva, Diego Falcinelli (Trotta si è scaldato invano.. all'ombra dei nostri "lo mette o non lo mette?"). Diego gioca ai mille; entusiasmo, cuore e, a tratti, qualità. Ieri, specie nel secondo tempo, è stato infatti tra i più pericolosi. A Sorrentino ho dato sette in pagella anche per merito suo, pensando a quelle due insidiosissime incornate nel finale, parate in tuffo dal portiere rosanero. Forse, al momento, in attacco c'è bisogno del suo mordente. Per questo credo che Di Francesco lo abbia preferito a Trotta, in un periodo così, perché con lui la linea degli attaccanti, -ripeto- al momento, è più aggressiva quando va in pressione. 

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