Diakitè, forse questa volta la squadra è giusta. In passato hanno provato in molti, anche dall’estero, a strappare il gigante parigino a Lotito: “E’ un nostro patrimonio, incedibile”, ha spesso ribattuto il patron capitolino, frustando in parte il desiderio del giovane parigino di esprimersi con continuità in un club che puntasse deciso sulle sue doti. Ora qualcosa è cambiato: le gerarchie di Reja sembrano difficilmente scalabili (ancor di più con il probabile arrivo di Sokratis dal Genoa) e la tentazione di inserire Modibo nell’operazione che potrebbe fornire al tecnico carnico l’erede di Kolarov è forte. Diakitè al Parma ed Antonelli alla Lazio, è l’idea sulla quale ormai da giorni stanno lavorando Lotito ed il diesse ducale Pietro Leonardi. Uno scambio di comproprietà che soddisferebbe le esigenze tecniche di Reja e Marino e permetterebbe alle due società di mantenere la proprietà dei rispettivi cartellini. In più la società biancoceleste avrebbe l’opportunità di contenere la valutazione dell’ex jolly del Milan, valutato da Ghirardi sui 7 milioni di euro: “A mio avviso sarebbe la soluzione più intelligente – spiega Ulisse Savini ai microfoni de lalaziosiamonoi.it - . Antonelli è la prima scelta della Lazio per la sostituzione di Kolarov, mentre Modibo avrebbe l’opportunità di andare in un club che gli ha sempre manifestato stima e che gli garantirebbe la possibilità di giocare con maggiore continuità. Posso ipotizzare che la Lazio abbia provato ad inserire altri giocatori, come Cribari, mentre il Parma voglia Diakitè. Da parte nostra ci sarebbe la disponibilità ad accettare il trasferimento, ma devo confessare che al momento il Parma non me ne ha mai parlato. Sono stato due giorni a Milano – continua Savini - . Con il direttore Leonardi ci siamo solo incrociati, c’è stato un saluto, ma niente di più, non mi ha accennato niente. Forse è una loro strategia di mercato, probabilmente vorranno prima approfondire la situazione con la Lazio, ma ad oggi questa è la verità”.