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  • Schwazer: 'Ho comprato l'epo in Turchia'. Procura Bolzano apre inchiesta

    Schwazer: 'Ho comprato l'epo in Turchia'. Procura Bolzano apre inchiesta

    16.18 La procura di Bolzano ha aperto formalmente una indagine sul marciatore Alex Schwazer, escluso dai giochi olimpici per doping. L'ipotesi di reato è di frode sportiva. Lo ha confermato il procuratore Guido Rispoli. Gli inquirenti ipotizzano infatti che l'assunzione delle sostanze dopanti sia avvenuta in parte in Italia, ma in parte anche all'estero. Per questo la competenza sull'inchiesta è della procura di Bolzano, visto che Schwazer è residente in Alto Adige.

    Gianni Petrucci, presidente del Coni, alterna compassione e fermezza nel commentare la conferenza stampa di Alex Schwazer, cacciato dai Giochi Olimpici per positività all'EPO: "Sotto l'aspetto umano non posso che trarre sentimenti di pietà e tenerezza, è chiaro che essendo io un dirigente sportivo dico che ha fatto una cosa contro ogni regola - dice il n.1 dello sport italiano - oggi è crollato, anche io sono un padre di famiglia e posso capire. E' chiaro però che poi uno deve fare delle distinzioni. L'oro di Pechino? Non mi sento sicuro di niente, la mano sul fuoco è meglio non metterla per nessuno, ma non significa che ho dei dubbi. Uno è positivo quando viene trovato positivo".

    13.45 Il giorno successivo alle lacrime in tv, conferenza stampa di Alex Schwazer a Bolzano

    ''Alla fine dello scorso anno, dopo tre anni molto difficili e travagliati, non sono stato piu' capace di dire no al doping. Dire che questo grande errore mi dispiace molto sarebbe troppo poco''. Lo ha detto Alex Schwazer in conferenza stampa a Bolzano.

    ''Quando il 30 luglio si sono presentati a casa mia per i controlli non avevo la forza di chiedere a mia madre di dire che non ero a casa. Avrei potuto farlo, ma non vedevo l'ora che tutto finisse''. Lo ha detto - con voce rotta dal pianto - Alex Schwazer in conferenza stampa a Bolzano.
     
    "Per me non è stato facile dire a Carolina (Kostner, ndr.) che in frigo non c'erano vitamine B12, ma epo. Mi vergogno tanto. Carolina non sapeva niente", ha detto Alex, con la voce rotta dal pianto. "Avevo la nausea della marcia, non ne potevo più degli allenamenti. Volevo che tutto finisse. Alla mia fidanzata piace il pattinaggio, io faccio marcia perché sono bravo, ma non ho piacere a faticare. La differenza tra il mio rapporto con lo sport e quello di Carolina è questo".
     
    SCHWAZER, HO AGITO DA SOLO, EPO ACQUISTATO IN TURCHIA - "Sono andato in Turchia per comperare l'Epo. Ho fatto tutto da solo, sono partito con 1.500 euro e ho acquistato il prodotto in una farmacia". Così Alex Schwazer ha spiegato come si è procurato la sostanza dopante. "E' stata la prima e unica volta che ho acquistato un farmaco di questo tipo - ha aggiunto l'ex campione olimpico -, perché sono sempre stato pulito". 
     
    SCHWAZER, SENTITO FERRARI PER CONSIGLI TECNICI - "Ho contattato il dottor Ferrari nel 2009 per avere da lui consigli tecnici, nient'altro. I test antidoping dell'epoca lo dimostrano perché i valori non mentono. Dal 2011, quando sono apparse le notizie sul ciclismo, non l'ho più sentito". Lo ha detto Alex Schwazer in conferenza stampa a Bolzano.
     
    CIO, IPOTESI NUOVE ANALISI SCHWAZER DI PECHINO - I campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer dopo la vittoria a Pechino potrebbero essere sottoposti a nuove analisi. Lo ha detto il direttore della comunicazione del Cio, Mark Adams. "I campioni vengono conservati e possono essere nuovamente analizzati per otto anni, così che un atleta dopato sappia che se anche la fa franca in un Olimpiade, c'é sempre la possibilità di perdere la medaglia successivamente", ha sottolineato Adams (ANSA).
     
    LA VITA NORMALE - "Non ho più voglia di essere giudicato per una singola prestazione. Se perdo, sono un coglione. Sogno una vita normale".
     
    L'ATTACCO ALLO SPORT PROFESSIONISTICO - "Ho chiesto di smettere tante volte". 
     
    I CARABINIERI - "Domani vado a Bologna perché devo restituire il tesserino e la pistola dei Carabinieri". Lo ha detto Alex Schwazer, che ha espresso parole di elogio per il gruppo sportivo dei Carabinieri. "Se non ci fosse stata l'Arma non avrei potuto fare questo sport a livello professionale", ha aggiunto Schwazer.
     
     
    7 agosto - Schwazer piange e si dispera in tv: 'A Pechino non ero dopato'
     
    "Ho vinto a Pechino senza doping, perchè ero sereno e i miei valori ematici erano perfetti. Ora voglio solo ritrovare la tranquillità, ma all'atletica non torno. Chi viene coinvolto con il doping non deve".
     
    Alex Schwazer è un ragazzo distrutto: nell'intervista di Donatella Scarnati al Tg1, in onda alle 20, il marciatore campione olimpico trovato positivo all'epo ribadisce di aver "fatto tutto da solo. Sono state tre settimane terribili dopo il controllo perchè sapevo che era finita".
     
    «Dopo la vittoria a Pechino - continua l'atleta subito sospeso - non sono stati anni facili. Avrei voluto una vita normale, vedere la mia fidanzata (Carolina Kostner ndr). Ma adesso ho perso tutto. Mi sono allenato dieci mesi tantissimo e in due settimane ho distrutto la mia vita. Avrò preso anche medicine sbagliate, non lo so, sapevo che faceva male. Adesso cerco serenità e di uscire da questi riflettori», ha detto Schwazer.

    «Ho fatto 10 mesi di allenamenti come sempre, avevo una condizione fantastica. In 3 settimane di doping ho distrutto tutto, queste 3 settimane mi hanno distrutte. Avevo fatto l'ultima iniezione il 29... quando è arrivato il controllo il 30, sapevo che era finita», dice. «Tutti sanno come ho vinto a Pechino. Senza doping? Sì. Avevo valori ematici di un anemico, perchè mi allenavo così tanto...», prosegue. Dopo il trionfo in Cina, «sono stati anni difficili». «Dopo tutte le batoste, volevo essere di nuovo davanti», spiega. «Ho acquistato i prodotti e mi sono informato su internet, anche se non sono un dottore».  

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