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  • Sciopero, Tommasi: 'Siamo ottimisti incalliti'
Sciopero, Tommasi: 'Siamo ottimisti incalliti'

Sciopero, Tommasi: 'Siamo ottimisti incalliti'

20.30 Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, a Rai Sport apre uno spiraglio sulla questione sciopero: "Siamo ottimismi incalliti, la firma può arrivare domani o stasera. C'è ancora la possibilità che qualcuno si ravveda e si possa firmare l'accordo o che si possa trovare l'intesa. Non abbiamo chiesto cose impossibili. Mollare il punto di principio? Il problema non è il punto 7, il punto 4 o il punto 5. Non è nè l'articolo nè il contenuto, è una volontà oggettiva della serie A di non far giocare il campionato. Abbiamo già dichiarato che i calciatori non hanno mai detto di no al contributo di solidarietà"

 
"L'articolo 7? Ho appreso che il presidente della Lega Beretta ha negato che ci fosse stato un accordo a dicembre dell'anno scorso. Siamo convinti che quell'accordo era stato raggiunto e accontentava le parti in causa". 
 
"Calderoli ha detto che se non giochiamo sarà raddoppiato il contributo di solidarietà? Difficile commentare queste frasi di Calderoli: frutto della mancanza di conoscenza dell'argomento e della posizione dei calciatori. Probabilmente qualcuno lo informerà che le cose non stanno come pensa e magari le correggerà". 
 
Sulla questione allenamenti separati Tommasi aggiunge: "L'interpretazione di Abete è chiara. Allenare separatamente, ridurre al fatto che non vogliamo giocare perchè non vogliamo separare gli allenamenti non corrisponde al vero. Come si esce da questa situaizone? Credo che ognuno prenderà la propria responsabilità di tirare le fila e vedere l'oggetto sul quale si à arenata la cosa quanto peso ha all'interno della propria operatività dall'inizio diciamo che questo problema degli allenamenti separati è di pochi presidenti. Mi riferisco a Lotito? Sì".
 
 

17.20 "Incomprensibile e insostenibile". Il Coni bolla così la situazione creata dalla vertenza tra il sindacato dei calciatori e la Lega di serie A che ha portato all'annunciato sciopero dei giocatori per la prima giornata di campionato. "Chi oggi pensa a se stesso - afferma tra l'altro in un comunicato l'ente che governa lo sport italiano - si assume la responsabilità dei provvedimenti che verranno presi in futuro a tutti i livelli".

16.30 Damiano Tommasi, presidente dell'Aic, ribadisce la posizione dell'Assocalciatori sulla questione relativa al rinnovo del contratto collettivo: "Lo abbiamo detto nei giorni scorsi, lo ribadiamo oggi: senza firma del contratto collettivo i giocatori non scenderanno in campo sabato e domenica. Un minuto dopo la sigla dell'accordo noi siamo pronti a giocare". 

"Ora aspettiamo le decisioni di Abete. Ma quel che è successo in questi due giorni è lampante, qualcuno non voleva che si giocasse", aggiunge Tommasi all'Ansa. 
 
15.40 Al termine della riunione odierna con l'Aic, il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta commenta: "Noi abbiamo già ieri dettato le condizioni precise per rinnovare il contratto collettivo. Le nostre richieste sono ragionevoli ed equilibrate"
 
"Aspettiamo che l'Aic revochi lo sciopero, o se ne assumeranno tutte le responsabilità - aggiunge Beretta -. Noi abbiamo già ieri dettato le condizioni precise per rinnovare il contratto collettivo. Le nostre richieste sono ragionevoli ed equilibrate". 

14.50 Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, dopo l'ultimo tentativo di evitare lo sciopero, attende notizie dalla Lega di Serie A sulla proposta di istituire un fondo di 20 milioni di euro per le controversie legate al contributo di solidarietà.

"Ho la delega per rinviare il primo turno del campionato di Serie A. Se entro domani non ci sarà un accordo tra Lega e Aic, ci sarà il rinvio della giornata da parte della Federcalcio. Oggi aspetto notizie da Beretta". 

13.14 Un fondo di garanzia. E' questa l'ultima idea, l'ultimo estremo tentativo portato avanti dal presidente Figc, Giancarlo Abete, per tentare di evitare lo sciopero della serie A. Il presidente ha proposto appunto che si prevedano 20 milioni di euro, validi per il triennio 2011-2013, destinato unicamente a garantire la Lega di A di fronte ad eventuali contenziosi sul contributo di solidarietà diventato terreno di scontro tra Lega e Aic.

Attualmente è in corso il Consiglio Federale. Il fondo di garanzia Figc sarebbe tutto da risorse interne, non inciderebbe sui contributi alle altre componenti della federazione nè intaccherebbe la contribuzione Coni. Ora la parola passa a Beretta e alla Lega.


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