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Scommesse: il caso Conte, la Juve che non c'entra e il patteggiamento

Scommesse: il caso Conte, la Juve che non c'entra e il patteggiamento

Il verminaio delle scommesse è molto più grande e molto più pericoloso di quanto fosse possibile prevedere il 1° giugno 2011, quando l'inchiesta Last Bet deflagrò a Cremona.

Lo confermano i numeri dell'ultimo troncone che ha portato ai deferimenti di 44 tesserati e 18 società davanti ai tribunali della giustizia sportiva con i processi che scattano il 1° agosto. Si tratta del ramo cremonese-barese e questo giova ricordarlo agli smemorati che, da stamane, si dolgono perchè Palazzi non abbia ancora preso in esame gli incartamenti napoletani, scaturiti dalle accuse dell'ex portiere partenopeo Gianello. Palazzi non l'ha fatto perchè la procura partenopea sta ancora lavorando e siccome la giustizia sportiva, per procedere, ha bisogno del lavoro di quella ordinaria, lo farà a tempo debito.

Mentre Lecce e Grosseto rischiano di sprofondare in Prima Divisione per la responsabilità diretta,  Bologna, Sampdoria, Siena, Torino e Udinese sono le cinque società di serie A che temono la penalizzazione a causa della responsabilità oggettiva. E', questo, un autentico mostro giuridico nell'ambito dell'ordinamento ordinario, il caposaldo invece di quello sportivo, come ben sa l'Atalanta che si è vista infliggere 8 punti complessivi di penalizzazione pur non c'entrando assolutamente nulla con le nefandezze del suo ex capitano Doni.

La giustizia deve essere uguale per tutti: l'Atalanta, come la Cremonese, primo club a denunciare lo scandalo e ciononostante stangato senza  pietà, come le altre società che hanno pagato per la responsabilità oggettiva, si aspettano non ci siano sconti per chiunque venga riconosciuto colpevole. Punto e basta. Dopodichè, quando questa orripilante vicenda sarà finita, i presidenti potranno mettere mano a alla riforma della responsabilità oggettiva alla quale avrebbero potuto pensare molto tempo fa, anzichè concentrarsi soltanto sulla spartizione dei diritti tv. La regole non si cambiano mai in corsa.

Le vicende del calcioscommesse devono essere analizzate con la massima lucidità e senza nessuna partigianeria tifoidea. Invece, è bastato che Palazzi depositasse le sue richieste di deferimento per riaccendere le divisioni fra le tribù del calcio. Ci sono gli juventini per i quali si tratta di un altro complotto teso a destabilizzare la società campione d'Italia, sei anni dopo Calciopoli e i non juventini che, al contrario, si augurano una condanna di Conte, Bonucci e Pepe a prescindere dai riscontri oggettivi, dalle prove, dai fatti e non dalle opinioni.

La Juve con Scommessopoli non ha niente a che fare: Conte, Bonucci e Pepe sono stati tirati in ballo rispettivamente dalle confessioni dei pentiti Carobbio e di Masiello, alla ricerca di sconti di pena,  in relazione alle stagioni in cui il tecnico pugliese guidava il Siena, Bonucci giocava nel Bari e Pepe nell'Udinese. La Juve difende i suoi tesserati, com'è giusto che sia, nella stessa misura in cui tutti gli accusati professano la propria innocenza.  

La situazione di Conte e Pepe è molto diversa da quella di  Bonucci, deferito per illecito sportivo e a rischio squalifica di almeno 3 anni. L'allenatore e l'attaccante sono imputati di omessa denuncia (il primo per doppia omessa denuncia in relazione a Novara-Siena e Albinoleffe-Siena): in caso di condanna si va da un minimo di 6 mesi a un anno di squalifica. 

Nelle ultime ore, il tam tam della richiesta di patteggiamento è ripreso con toni sempre più alti. Risulta che Conte non avesse intenzione di intraprendere questa strada, il che gli fa onore. L'allenatore si professa totalmente estraneo alle accuse di Carobbio e puntava ad ottenere giustizia davanti alla Disciplinare. Il suo legale ha evidenziato il vistoso ridimensionamento fra l'ipotesi di illecito sportivo avanzata nei confronti di Conte e l'accusa di doppia omessa denuncia e in serata ha prevalso questa linea che potrebbe portare a una squalifica di 3-4 mesi anzichè doppia. Noi preferivamo sicuramente quella di Conte, forte delle deposizioni di 23 tesserati che smentiscono Carobbio. Ma i 23 tesserati non sono stati deferiti per omessa denuncia. Perchè?

Xavier Jacobelli

Direttore www.calciomercato.com

 

 

 

 

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