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  • Sconcerti: 'La Juve vincerà se avrà fortuna'

    Sconcerti: 'La Juve vincerà se avrà fortuna'

    Mario Sconcerti presenta la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid per il Corriere della Sera: "Non ci sarà una sola partita stasera, la Juve cambierà continuamente, spezzerà la sua gara in continue fasi diverse. È questo che intende Allegri quando dice 'dovremo essere diabolici', significa essere sempre diversi ma logici. Ci sarà un avvio molto veloce, durerà probabilmente dodici-quindici minuti, per provare se stessi e far capire al Real che la Juve è pronta. Poi saranno gli altri a fare la partita, la Juve ad aspettare e ripartire. Credo che questa fase durerà fino a cinque-sei minuti prima della chiusura del tempo. Se non ci saranno stati gol, ricomincerà il Real attaccando. La Juve entrerà fortemente in partita intorno al ventesimo del secondo tempo e se avrà fortuna, vincerà. Non è un pronostico, è una visione. Non c’è nessun pronostico serio in una partita unica fra due squadre che si equivalgono. Una appena migliore come qualità individuale, l’altra migliore nella possibilità di costruirsi spazi. Proviamo però a immaginare le sfide solide della partita, quelle che ne decideranno l’andamento e quasi certamente il risultato. Barzagli-Ronaldo, difesa-attacco La Juve non ha un uomo più adatto, ma resta questo il confronto più incerto. Ronaldo non è più lo scattista di una volta, ma anche Barzagli ha perso qualcosa. Ronaldo salta meno l’uomo ma tira anche più di prima, è la sua compensazione. Inoltre si sposta spesso, passa al centro, a volte anche sull’altra fascia. Cerca la potenza. Nell’uno contro uno sta peggio Barzagli, per questo deve essere una marcatura complessiva di tutti i tre centrali, allargata anche a Benzema. Il Real paradossalmente non ha i soliti grandissimi giocolieri, ha gente che capisce lo spazio. I suoi centrocampisti danno spesso palloni profondi, linee rette dentro l’area avversaria. Benzema è molto bravo su questi inviti, meno palla al piede. Per questo serve una marcatura di blocco, di reparto. Non facile, ma nemmeno la fase più complicata del match.

    La Juve giocherà con un 4-4-1-1 quando sarà il Real ad avere la palla. Passerà al 4-2-3-1 (con piena libertà d’inserimento per Khedira o Pjanic) quando attaccherà velocemente. A centrocampo il Real ha due dei tre giocatori che possono fare le differenza con la Juve, Modric e Kroos. L’altro è Marcelo. Completa il reparto Casimiro, un mediano centrale di qualità medie, serve soprattutto come supporto fisico a Modric e Kroos, due poeti del ruolo. Qui la Juve è inferiore ma con un vantaggio: Modric e Kroos pensano quasi soltanto alla costruzione del gioco di attacco, non rincorrono. Sono pensatori eccellenti quando hanno la palla, vanno in difficoltà nelle ripartenze degli altri. Per far diventare questo il limite vero del Real occorre un grande Mandzukic e un ottimo Dybala. Immagino Mandzukic spesso al raddoppio su Modric, permettendo a Pjanic di allargarsi a volte su Casemiro. Questo libererà Dybala. Il tentativo «diabolico» è questo, far diventare Dybala il vero libero della partita grazie alla forza di Mandzukic. Dybala non avrà un marcatore fisso, potrà andare dove vuole. E qui arriva una grande differenza di spazio, potenzialmente decisiva. Il loro migliore attaccante, Ronaldo, per andare al tiro dovrà sempre saltare almeno un avversario. Dybala no, arriverà da dietro e sceglierà lui lo spazio.

    Sarà molto pericoloso Higuain se la Juve saprà portargli palloni veloci. Altrimenti sarà soprattutto utile a far salire i compagni. Mi aspetto da lui una partita estrema, o bene bene o quasi ininfluente. Al centro della difesa il Real ha uno dei suoi uomini decisivi, Ramos, forse il miglior colpitore di testa in Europa. Attenzione perché sui calci d’angolo segna più degli attaccanti. Si può adesso riassumere tutto questo viaggio in un punteggio? Credo onestamente di no. Una cosa posso aggiungere: è una partita corretta, equilibrata, non c’è il più forte. Solo doti diverse. 

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