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  • Se metti la Juventus al posto dell’Inter

    Se metti la Juventus al posto dell’Inter

    • Stefano Benzi

     

    Ieri, durante la passeggiata in zona mista alcuni cronisti hanno chiesto a Conte e Del Piero se questa vittoria dei bianconeri sistemava le cose riportandole a prima di Calciopoli. E cioè con la Juve a giocarsi lo scudetto e l'Inter nell'anonimato.

    Conte e Del Piero, con un sorriso stretto stretto hanno glissato tirando fuori le parole di circostanza più adatte, in copy e paste... basta cambiare la voce e l'accento..."No, vabbè, questa partita era importante per altri motivi etc etc etc".

    Alla fine del loro discorso mancava solo il "però"... 

    La Juve e l'Inter sembrano essere tornati al 2006, e ai rispettivi valori. Rispettivamente di alto livello e mediocri.

    Se pensiamo che la Juventus lo scorso anno a tre quarti del campionato era allo stesso livello dell'Inter, settimo-ottavo posto, e dunque molto lontano dal vertice mentre oggi i bianconeri sono a giocarsi il titolo con il Milan, non so quanti tifosi bianconeri all'inizio dell'anno avrebbero scommesso sui risultati e sulla posizione in classifica che oggi la squadra di Conte ricopre.

    Si chiedeva l'ennesima rivoluzione, l'ennesima raffica di milioni, il solito spendi-spandi-effendi.

    E invece, cos'ha cambiato la Juve? Tecnico, certo: facendo una scelta mirata e intelligente. Ma non è che a livello tecnico la squadra sia stata rivoluzionata con acquisti di livello mostruoso. Si è liberata di qualche zavorra e dato un po' più di logica e di determinazione a un gruppo di lavoro al minimo motivazionale storico. la Juve che oggi è seconda non è molto lontana da quella che ieri languiva nel limbo dell'anonimato.

    Se escludiamo Pirlo, e non direi che il giocatore così sottostimato al Milan fosse considerato all'inizio del suo percorso bianconero dalla tifoseria il salvatore della patria, la Juve ha investito su pochi giocatori, al posto giusto e spendendo il giusto.

    Ci voleva tanto? No, forse solo tempo e pazienza: e meno fretta. E un pompiere come Conte che dall'inizio dell'anno non ricorda dove la Juve può arrivare... quello lo vedremo alla fine. Ma da dove è partita.

    Calciopoli la tiriamo e la tireremo sempre fuori (non plurale maiestatis ma di necessità facendo io purtroppo parte di una categoria che alle notizie di ieri continua a preferire le beghe dell'altroieri): ma stavolta possiamo dirlo. La Juventus è davvero tornata.

    Tutto il resto, anche queste nove giornate che costringeranno il Milan a guardarsi le spalle ed evitare il minimo errore, sono un di più.

     

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