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  • Serie A, i nuovi campioni vengono dal sud

    Serie A, i nuovi campioni vengono dal sud

    • Giovanni Battista Terenziani

    È interessante mettere a confronto la ‘geografia’ del calcio italiano durante il tempo. Incuriosisce notare da quale zona d’Italia provenivano i calciatori che componevano la serie A 1962/1963 e da quale parte dello ‘stivale’ arrivano, invece, i giocatori che fanno parte dell’attuale massima serie.

    Un dato risalta immediatamente: nella serie A di 50 anni fa i calciatori provenivano quasi tutti dalle regioni del nord. In quella attuale il sud rappresenta un grande serbatoio. Nella ‘vecchia’  massima divisione ben  53 atleti erano nati in Lombardia. Seconde, a pari merito, vi erano Veneto ed Emilia-Romagna con 26. Grande riconoscimento va dato alla ‘piccola’ regione Friuli-Venezia Giulia che, nonostante le sue ridotte dimensioni demografiche, ne forniva 23. Subito dopo troviamo il Piemonte con 21. Otto calciatori erano nati nel Lazio, 4 in Campania, 3 in Puglia, 1 in Calabria e 1 in Sardegna. Sicilia, Basilicata, Molise e Abruzzo non avevano alcun giocatore nella massima serie.  Oggi, considerando anche che il numero complessivo di calciatori che compongono la serie A è decisamente superiore rispetto a mezzo secolo fa, abbiamo la situazione seguente: 49 calciatori arrivano dalla Lombardia (ancora regione più prolifica); ben 43 sono nati nel Lazio (più che quintuplicato il numero rispetto a prima); al terzo posto troviamo la Campania con 28 (addirittura ingrandito di  7 volte il numero del 62/63), seguita dalla Toscana con 23. L’Emilia Romagna, che in passato era seconda, ora è quarta e ne fornisce 17. La Sicilia 50 anni fa non aveva rappresentanti, al momento  ne ha 9. La Sardegna che aveva un solo calciatore militante in serie A adesso ne possiede 8, l’Abruzzo 6, il Molise e la Basilicata 1. Il Friuli è sceso da 23 a 3. Le cause di questo importante cambiamento sono varie. Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo, ritiene che il nord, avendo probabilmente maggiori disponibilità economiche rispetto al meridione, possa mettere a disposizione dei suoi abitanti strutture necessarie per praticare anche altri sport. Solo a titolo esemplificativo, il calcio non richiede un’impiantistica così complessa come può essere quella dello sci o degli sport invernali in genere.  Sono sorti, inoltre, settori giovanili di tutto rispetto nel centro sud , come quello della Roma (Totti, DeRossi, Aquilani sono cresciuti lì). Luigi Di Biagio, ex calciatore e attuale c.t. della nazionale under 20 italiana, ritiene (come anche sottolineato nell’inchiesta di Guerin Sportivo) che sia modificato anche il modo di andare a cercare i giovani, di fare scouting. Le grandi squadre del nord trovano i ragazzini (12-13 anni) al sud e li inseriscono nelle loro compagini giovanili facendoli maturare. Ne sono un esempio molti giovani della Juventus, ma anche tra gli altri, Antonio Di Natale.

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