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  • Settebello Chievo:|Brillano Granoche e Pellissier

    Settebello Chievo:|Brillano Granoche e Pellissier

    C'è solo l'imbarazzo della scelta. Marcolini che segna e partecipa alla regia. Bentivoglio che si diverte a colpire dalla distanza due pali con un solo tiro, Granoche che non perde il fiuto del gol e si regala una doppia, così come «Pelobomber». È il Chievo atto terzo. Sole alto a San Zeno, buoni spunti e una squadra che cresce piano. Pioli sorride, perché li vuole proprio così i suoi ragazzi. Corsa, aggressività, concetti semplici. Chievo dinamico, che fa strada e che non spreca tempo.
    Contro il Tonezza Team arrivano gol e spunti interessanti. Come sempre di questi tempi. Ma del resto si lavora ormai su una base solida. Il modulo, ormai, non rappresenta più motivo di studio. Semmai, possono cambiare ancora gli interpreti. Adesso è arrivato Bogliacino. Ieri Pioli lo ha mandato in campo per 40' scarsi. Il ragazzo, naturalmente, è stato sparato nella nuova dimensione Chievo. Impossibile fare valutazioni. Ma il piede è buono e la voglia tanta. Farà il trequartista? C'è già un indizio. E la partita? Marcolini apre dal dischetto, dopo che Granoche era stato atterrato in area. Pablo si ritaglia poi uno spazio tutto suo da protagonista. Mette dentro un paio di palloni. Furbescamente. Il Diablo c'è, già adesso.
    Poi, per gli «ohhh» del pubblico pagante (circa mille), Bentivoglio si esibisce in una splendida esecuzione dalla distanza: palla che bacia il palo alla sinistra del portiere, danza sulla linea di porta, sbatte sul «legno» di destra ed esce beffardamente. Spettacolare, quasi meglio di un gol di questi tempi. La ripresa corre via veloce, tanto veloce. Pioli cambia quasi tutto. C'è il capitano in campo. E la butta dentro subito dal dischetto. «Pelobomber» non perde mai il vizio e nel finale su regala un altro sigillo. In mezzo trovano gloria anche Rickler e Ariatti. Null'altro da segnalare. Il Chievo oggi è «work in progress». Tanto da vedere, ancora molto da fare.

    Detto della partita, restano le garanzie. Stefano Pioli sta lavorando in questo periodo su un progetto di gioco ampiamente consolidato. Non c'è stata rivoluzione tattica. E il Chievo ha potuto così ritrovarsi in fretta. Stesso modulo, e stessi uomini. Perché è cambiato davvero poco rispetto al passato. Il club di via Galvani ha cercato di sostituire idealmente le partenze di Yepes e Pinzi con gli innesti di Cesar e Bogliacino.
    Ma non è da escludere che Pioli possa attingere anche dal gruppo dei «vecchi» per il suo piano di consolidamento del Chievo. Molto si è detto di Bentivoglio. Per lui potrebbe essere una stagione particolare. Forse decisiva per trovare la giusta ribalta. E tra i giocatori in «prova», De Falco e la giovane promessa Tallo potrebbero guadagnarsi una riconferma per il futuro più immediato. Intanto si lavora. Testa bassa e andare.

    Avanti a piccoli passi. Il risultato del campo, di questi tempi, conta poco o quasi niente. Anche ieri Pioli ha cercato di mettere sotto osservazione intesa, geometrie di gioco, interazioni tra reparti, feeling tra i singoli. L'allenatore parla molto semplice, esige rigore tattico e velocità d'esecuzione soprattutto nella trasmissione della palla. La condizione arriverà più avanti. E quindi anche i pensieri si faranno meno annebbiati nel momento in cui inizierà a bussare la fatica. Per adesso trovano spazio queste considerazioni: «Il gruppo è compatto, procediamo a piccoli passi, tutto sta andando bene. Il mercato dovrebbe completare la rosa, in attacco, dove manca qualcosa. Il mio calcio? Aggressivi, e dinamici. L'obiettivo chiaro in testa e tanta voglia di lavorare».

     


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