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  • Sienamania:| Nessuno tocchi Calaiò

    Sienamania:| Nessuno tocchi Calaiò

    Osannato quando segna, criticato - anche duramente - quando la mira non è quella dei tempi migliori. Il destino di ogni attaccante difficilmente sfugge a questa breve massima, da scibile del calcio di tutti i tempi. Del resto è insito nella natura dell'uomo l'errore: il problema è che se viene commesso da uno che ha intorno a sé i riflettori di uno stadio e delle televisioni nazionali e non, per la gran parte di chi segue il calcio tale errore deve essere amplificato all'ennesima potenza. Il calcio, come la vita in generale, ha inoltre memoria breve. Da sempre. Per questo sembra che un paio di partite giocate senza brillare mettano in discussione anni prestati al servizio della causa, che hanno reso Emanuele Calaiò uno degli attaccanti più prolifici della storia recente della Robur.

    Domenica contro il suo ex Pescara l'arciere bianconero ha decisamente sbagliato più del dovuto in fase di conclusione, facendo immediatamente balzare alla mente il 15 gennaio 2011, quando sempre contro gli abruzzesi, allora guidati da Eusebio Di Francesco, il numero undici bianconero sciupò un paio di colossali occasioni, costringendo Conte a sostituirlo nonostante fosse entrato nel corso del primo tempo al posto dell'infortunato Larrondo. Evidentemente, a differenza di quando vede l'azzurro del Napoli, giocare contro il suo passato lo emoziona al punto da fargli perdere la freddezza che in tante occasioni ha dimostrato di avere. Anche Serse Cosmi in sala stampa ha sottolineato gli errori del suo centravanti, soffermandosi in particolar modo su quello che nel finale di primo tempo avrebbe potuto chiudere la gara. Nonostante la mira decisamente non sul livello delle giornate migliori, Calaiò ha però avuto il merito di non scoraggiarsi troppo, continuando a lottare nel secondo tempo e procurando da solo due rossi ad altrettanti difensori pescaresi, chiudendo quindi in pratica la gara, visto che con nove uomini in campo Abbruscato e compagni non hanno avuto più la forza di attaccare. 

    Probabilmente anche lo stesso Cosmi è consapevole che al suo attaccante serva un turno di riposo, e in questa ottica il prossimo rientro di Larrondo fa ben sperare. Però allo stesso tempo il ruolo che interpreta Calaiò in questa squadra merita di essere sottolineato. Non è facile per un attaccante come lui dal fisico non certo statuario battersi ogni volta contro le difese avversarie, fare pressing, dare una mano ai compagni nei momenti di sofferenza e poi allo stesso tempo timbrare il cartellino quando capita la palla giusta. Milito, Giovinco e Quagliarella sono solo due esempi di grandi attaccanti reduci da un weekend di errori clamorosi sotto porta, forse ancora più inconcepibili di quelli di Calaiò. Evidentemente sono periodi che ad ogni attaccante possono, e forse devono capitare. Il tempo per riscattarsi non manca, a partire dalla trasferta di Verona. In fondo i quattro gol realizzati, i primi due contro Udinese e Bologna di vitale importanza, non sono un bottino così scarso, considerando anche l'insolita imprecisione dal dischetto (due errori su due tentativi) dopo due stagioni di medie altissime dagli undici metri.

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