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  • Sienamania:| Quando meno te lo aspetti

    Sienamania:| Quando meno te lo aspetti

    'Serve un'impresa importante per prendere coscienza di noi stessi e dare una svolta in positivo al nostro campionato'. Serse Cosmi in sede di presentazione della sfida di San Siro era stato molto sincero e schietto, senza peli sulla lingua come al solito: in questa stagione la Robur non può mai partire battuta, giocare con la mente leggera. Anche contro le grandi squadre e anche in trasferta ci sarà sempre qualcosa da perdere. Serve fare più punti del normale per raggiungere un'impresa che del normale sinceramente avrebbe ben poco. L'input del tecnico umbro è stato quindi profetico e immediatamente recepito dalla squadra, lontanissima partente di quella scesa in campo nei primi 45 disastrosi minuti contro l'Udinese. Una svolta mentale prima che tecnica, senza dubbio. Ma figlia anche del cambio di modulo e della maggiore pericolosità che esso ha portato dopo giornate difficili con il 3-5-2.

    Il 3-4-2-1 non è la soluzione di tutti i mali, e necessiterà ancora di ulteriori perfezionamenti, ma di sicuro è uno schema che sembra essere piuttosto adatto ai giocatori a disposizione. Una squadra corta, attenta e pronta a ripartire sempre con diversi uomini è riuscita fin dalla prime battute del match del 'Meazza' a ribattere colpo su colpo contro un avversario che dal punto di vista dell'equilibrio è ancora in fase di rodaggio. Non va dimenticato che i nerazzurri di casa sarebbero potuto passare in vantaggio almeno in un paio di occasioni per tempo, e sicuramente - anche se non ne abbiamo la controprova - la gara a quel punto sarebbe stata molto diversa. Brava però la Robur a stringere i denti nel momento di maggiore sofferenza e pressione di Cassano e compagni.

    Aggrappata alle parate di un ottimo e sempre attendo Pegolo, e capace di fare la fase difensiva 'in massa', il Siena ha poi trovato nel momento migliore il colpo del ko, figlio tra l'altro di una superba combinazione tra Vergassola e Calaiò, tra i migliori in campo per continuità e coraggio. Un plauso non possono non riceverlo Ze Eduardo e Rosina, bravi in fase offensiva a creare scompiglio nella disattenta difesa di casa, ma ancora più bravi a ripiegare a centrocampo assistendo Del Grosso e Angelo, ottimi anch'essi in entrambe le fasi del gioco. È ancora presto per dire che questo è l'attacco che potrà salvare questa squadra o garantirle sempre gol e prestazioni costanti, anche perché in panchina le alternative non mancano (l'ottimo Valiani in primis, visto che le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con il nuovo schieramento), ma di sicuro, Rosina, Ze Eduardo e Calaiò stanno dimostrando di poter coesistere ed integrarsi nel migliore dei modi ed in tempi piuttosto rapidi, specie se continueranno a mettere a disposizione della squadra il loro spirito di sacrificio.

    Dote, quest'ultima che non è certo mancata neanche a Gaetano D'Agostino, che dopo la sostituzione alla mezz'ora contro l'Udinese è tornato in campo più motivato, nonostante potesse almeno sulla carta patire l'inferiorità numerica rispetto alla mediana interista. E invece il numero dieci bianconero, proprio nel ruolo in cui Sannino lo scartò decisamente, è tornato protagonista di una bella prestazione, sperando che possa essere solo la prima di una lunga serie visto che sarebbe sciocco ed impensabile perdere per strada il suo talento. La concorrenza con il roccioso Rodriguez, anch'esso decisamente positivo, potrebbe giovargli. Infine la difesa, per la seconda volta imbattuta e che ha dato prova di grande affiatamento e lucidità nei suoi componenti: dal sorprendente Neto, bravo a riprendersi dopo un inizio da incubo su Cassano, a Paci e Felipe ottimi anche nel momento in cui serviano le 'barricate'.

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