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Signori in lacrime: 'Massacrato dai media, mai fatto scommesse illegali'

Signori in lacrime: 'Massacrato dai media, mai fatto scommesse illegali'

Beppe Signori piange. Nel giorno in cui racconta la sua verità sul caso calcioscommesse, l'ex attaccante di Lazio e Bologna, che secondo gli inquirenti sarebbe il capo dell'associazione che si occupava di 'aggiustare' le partite, non riesce a trattenere le lacrime. ''Ringrazio chi mi è stato vicino in questi giorni, la mia famiglia, i miei avvocati. Queste persone sono state la mia valvola di sfogo. Li ringrazierò sempre. In questi 15 giorni chiuso in casa mi sono studiato l'ordinanza. C'era e c'è stato un massacro mediatico nei miei confronti. In pochi giorni sono stati cancellati 30 anni della mia vita. Mi dava fastidio non poter raccontare la mia verità, non poter rispondere alle falsità dette sul mio conto. Ho fatto la cronistoria di questi 15 giorni, dovevo capire da come era nata che sarebbe stato un massacro''.


La notizia del coinvolgimento: ''Ero in treno mentre gli agenti mi controllavano casa. Ho ricevuto due telefonate, mi hanno chiesto cosa avessi combinato. Io ero tranquillo, non mi rendevo conto di nulla. Poi attraverso un celulare ho visto su internet cosa stesse succedendo. Su un sito c'era la mia foto con la maglia del Bologna e il titolo 'Signori in manette'. Ma io ero in treno. Arrivato a Bologna ho ricevuto l'ordinanza''.

Nessuna scommesse illegale: ''Gli assegni che mi hanno sequestrato? Come tutti ho un libretto di assegni, hanno preso quello, assegni non compilati. Forse mi porto dietro una nomea sbagliata. Sono una persona cui piace scommettere, è vero, ma legalmente. E poi guardarmi la partita con un'enfasi diversa. Fare la sfida del Buondì Motta, è illegale? Non ho mai fatto cose illecite nella mia carriera. Ci sono tante cose inventate sul mio conto. Non mi è stato chiesto durante l'interrogatorio, ma volevo capire cosa significasse far parte di un'associazione. Io non faccio parte di alcuna associazione. Ecco perché vorrei partire da quel famoso e maledetto 15 marzo. Fui invitato dai miei commercialisti ad un incontro con due persone che non conoscevo, che non avevo mai visto prima. E' lì che nasce tutto. Io sono andato a quell'incontro, ingenuamente ho sbagliato a scrivere delle condizioni, volevo capire dove si volesse arrivare, capire a cosa servisse la mia presenza. Servivo da garante. Non si era parlato di partite già fatte, la mia presenza serviva ad avvicinare giocatori di serie A. Ho risposto che certe cose non le facevo, che non ero interessato. E poi non avevo la possibilità economica per fare quelle cose''.

Nessuna intercettazione: ''Si è puntato più a denigrare la persona che a guardare le pagine dell'ordinanza. Non c'è una sola intercettazione telefonica che mi riguarda, questo non è stato riportato. Facevano il mio nome quando gli faceva comodo farlo. In procura ho risposto a tutto ciò che mi hanno chiesto, nella mia vita ho messo sempre la faccia, mi sono sempre preso le mie responsabilità. Perché tanto accanimento nei miei confronti? Perché parlano di me come il capo dei capi? Forse a qualcuno faceva comodo parlare solo di Signori, ci sono tante partite che non sono state prese in considerazione. 60 mila euro di Atalanta-Piacenza, 150 mila per Inter-Lecce? Non sono così stupido da fare una cosa simile. Non c'è mai stato niente, infatti il risultato di Inter-Lecce non è stato quello preventivato (doveva finore 4-0, è finita 1-0). I pizzini? E' stato trovato a casa mia quel foglio, era lì in bella vista dal 15 di marzo. Era tanto importante che neanche l'ho nascosto.... Quel biglietto lo hanno trovato a casa mia, ma erano altri che le avevano dettate le condizioni, non io. Io avevo solo annotato'.

L'agenda: ''Si parla di un agenda con nomi. Risale alla mia esperienza alla Ternana, quando facevo il consulente. In questa agenda ci sono nomi di giocatori cui andava rinnovato il contratto, con le cifre del rinnovo. Le scommesse in Cina? Nel 2010 per lavoro sono stato a Pechino e lì ho conosciuto alcune persone che mi hanno proposto di aprire una scuola calcio a Pechino. Ho portato una di queste persone a Bologna, con lui c'era un'altra persona. Ho chiesto al Bologna se potevano assistere all'allenamento e il giorno dopo la società li ha fatti assistere alla partita con il Milan. Tutto documentato. Questi sono i miei contatti con la Cina, altro che scommesse''.

Futuro lontano dal calcio: ''Il mio futuro? In questo momento penso di allontanarmi un po' da questo mondo del calcio. Avevo firmato già due contratti", comme opioninista per Mediaset e con il bookmaker austriaco Skysport365. "Dovevo fare il testimonial. Ora non me la sento. Scommetterò ancora? Lo fanno tante persone, è una delle entrate maggiori dello stato. Ho scommesso 100-200-500 euro. Basta farlo in modo legale. E poi non porto via soldi a nessuno. Sono io, stupido, che li perdo. Sono soldi guadagnati con la mia fatica. Però adesso ho altri pensieri, altri interessi".


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