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  • Socrates inedito nel libro della moglie

    Socrates inedito nel libro della moglie

    Il tacco di Dio, il calcio, la filosofia, le sue convinzioni di sinistra, la democrazia corinthiana (ne era il simbolo, ogni decisione del suo Corinthiams era sottoposta a votazione, dalla formazione alle regole del ritiro), le sigarette e le sue inseparabili lattine di birra. Ma anche qualcosa di inedito, dalla letteratura alla pittura, compresi tanti suoi scritti rimasti per ora segreti. Il mito di Socrates sta per rivivere in tutto il mondo e in particolare anche a Firenze, la città che lo accolse ventotto anni fa tra speranze e sogni di gloria. Con la magia viola il successo non arrivò: troppo diverso il calcio italiano, la dura preparazione estiva, le nostre abitudini di vita oltre ad una spogliatoio diviso in clan. Eppure, nonostante che il Magrao non sia riuscito a lasciare un segno calcistico profondo, Firenze è rimasta sempre nel suo cuore. E tutto sommato anche i fiorentini sono rimasti sempre attratti da quella figura che regalava spesso perle di saggezza che a volte potevano anche sconcertare chi pensava che fosse arrivato solo un semplice calciatore. “Tutto ciò che so è che no so niente”, disse appena arrivato a Firenze, citando Socrate (il filosofo). La bellezza della città lo aveva lasciato incantato, quasi senza parole: basta andare leggersi una pagina del suo diario per capirlo. “Il giorno della mia presentazione andammo al piazzale Michelangelo: era un posto magnifico, anzi ‘esplenderoso’. Una vista incomparabile”. Ad un anno di distanza dalla morte di Socrates, il suo rapporto con la città rivivrà anche in un libro che sua moglie Katia Bagnarelli Vieira de Oliveira (giornalista, manager e presentatrice televisiva, con cui si sposò tre anni fa: è stata la terza moglie) sta scrivendo con cuore e passione. E che uscirà nei prossimi mesi per la casa editrice Prumo/Rocca. “Diario di Socrates Brasilero e Katia Bagnarelli Vieria de Oliveira. L’amore per il calcio: l’arte della vita”, questo il titolo. Presto, intorno al periodo natalizio, Katia Bagnarelli sarà proprio a Firenze per visitare tutti i luoghi più cari al marito, dallo stadio ai monumenti, dalla sede della Fiorentina fino al circolo Vie Nuove, là dove Socrates partecipava ad alcuni dibattiti politici. Un’ampia sezione del libro sarà dedicata proprio al Socrates fiorentino. “Tenevamo – ci ha raccontato Katia- un diario unico dove scrivevamo tutti i giorni. Prima che Socrates, ormai malato se ne andasse, mi prese mano e disse: ‘Amore, il mio corpo non è niente, ma la mia anima sarà sempre con te. Scrivi, scrivi e racconta a tutti ciò che io ti ho raccontato. Aiuta le persone con la letteratura”. Ecco da dove nasce l’idea del libro, rendere partecipi le persone dei tanti punti di vista e delle prospettive che nascevano spesso dalle grandi letture. “Ma abbiamo anche milioni di storie sul calcio – prosegue Katia – Socrates ha lasciato una autobiografia di 300 pagine che pubblicherò”. Sarà una sorpresa allora leggere tutte le osservazioni tecniche di Socrates, che proprio quando arrivò in Italia dovette fare i conti con un calcio differente da quello che si aspettava. Non solo pallone ma anche tanta preparazione atletica. “Ma nel nostro diario alla fine parla molto bene degli italiani. E di Firenze tenevamo sempre ben visibile in casa un libro con le bellezze della città. Socrates voleva portarmi a Firenze, desiderava tornare con quell’entusiasmo che non aveva potuto avere all’arrivo in Italia. In quel periodo non mancavano i problemi, con le difficoltà di allenarsi al freddo, e le iniziali incomprensioni con la lingua. Ma stava vivendo anche un momento particolare per il suo Brasile che lottava per l’estensione dei  diritti politici. Negli ultimi tempi quindi avevamo deciso di tornare a Firenze insieme, con un altro spirito”. Socrates è mancato prima di poter realizzare vari progetti. Con Katia avevano viaggiato molto, perfino a Cuba, dove Socrates aveva ricevuto la proposta di diventare il ct della nazionale (“gli piaceva l’isola, ma vedemmo subito come era cambiata: era diventata certamente capitalista, ma l’importante per noi era che il governo garantisse salute ed educazione al popolo, indipendentemente dal sistema”). Nel Venezuela invece erano stati per sviluppare alcune iniziative sullo sport. “Volevamo anche avere delle bambine. Era il suo sogno, visto che ha avuto solo figli maschi. E un giorno ci sarebbe piaciuto leggere a tutti loro il nostro diario”. Katia lo riproporrà adesso, per far conoscere pure un altro Socrates, più privato. “Mi parlò anche di un campo di polo a Firenze, visto che a me piacciono molto i cavalli. Tra le altre cose che spesso mi raccontava c’era pure la meraviglia per la buona educazione che le insegnanti sapevano trasmettere nelle scuole italiane: quando suo figlio si presentò per la prima volta in classe a Firenze, mi ricordava, la maestra per farlo ambientare mise su una parete la cartina del Brasile spiegando a tutti dove fosse. E poi mi parlava dei vini. Scriveva nel diario del Brunello di Montalcino, del Morellino di Scansano”. Così alla fine dal suo diario emerge un Socrates che in fondo apprezzava e non poco Firenze. Chissà, magari se fosse arrivato in un altro periodo forse anche la sua storia calcistica sarebbe stata più entusiasmante.

     

    di Lorenzo Marucci Corriere Fiorentino

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