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  • SOLO INTER. Ferri: 'L'Inter impari dal Milan! Moratti troppo solo nelle sconfitte'

    SOLO INTER. Ferri: 'L'Inter impari dal Milan! Moratti troppo solo nelle sconfitte'

    • Marco Gentile

    Sampdoria-Inter è una partita molto delicata per i nerazzurri che devono vincere per non perdere ulteriore terreno dal terzo posto, che vorrebbe dire qualificazione ai preliminari di Champions League. Chi meglio di Riccardo Ferri poteva presentare questa sfida, dato che il roccioso difensore nato a Crema ha militato per ben tredici stagioni in nerazzurro vincendo uno scudetto, una coppa Italia, una supercoppa italiana e due Coppe Uefa. Sul finire della carriera ha vestito per due stagioni la maglia della Sampdoria. Per la consueta rubrica settimanale SOLOINTER  Ferri ha analizzato la stagione dell'Inter, la posizione di Stramaccioni, del futuro della società e del Presidente Massimo Moratti:

    Ferri, partiamo con l'impresa sfiorata dall'Inter nella giornata di ieri, è stato un vero peccato, lei ci credeva? "Sinceramente alla vigilia nessuno poteva credere a un'impresa del genere, poi durante l'incontro tutta questa perplessità iniziale si è trasformata in positività. E' stata una partita incredibile ma purtroppo la qualificazione è sfumata. Nessuno però si aspettava di poter rimontare una squadra come il Tottenham che solo sette giorni prima aveva dimostrato di essere in gran forma".

    Questi 120 e più minuti, influiranno sulla prestazione di domenica sera? "Indubbiamente sì, io credo che tutti i blucerchiati, dagli addetti ai lavori della Samp ai tifosi siano stati contenti che l'Inter abbia disputato i supplementari perchè ora dal punto di vista fisico e mentale l'Inter pagherà sicuramente qualcosa magari non all'inizio della partita ma verso la fine la stanchezza si farà sentire".

    Che partita si aspetta? "Mi aspetto una partita ordinata dove da parte dell'Inter ci sia un comportamento di equilibrio, continuità e densità nel gioco. Quando i nerazzurri hanno la palla sanno come rendersi pericolosi e creano tanto, mentre quando non hanno il possesso diventano irriconoscibili, bisogna migliorare su questo. Dall'altra parte ci sarà un ambiente caldo, una squadra che gioca bene grazie anche a Delio Rossi, la Sampdoria è una squadra difficile da affrontare. Nonostante sia interista nutro un sentimento molto forte nei confronti dei colori blucerchiati, anche se ho giocato a Genova solo due stagioni, mi sono rimasti tutti nel cuore".

    Provi a fare un pronostico secco con marcatori? "No, non credo molto nei pronostici, io penso che sarà una gara equilibrata nel primo tempo e nel secondo l'Inter dovrà giocare molto corta, stringere gli spazi, essere compatta e solo così facendo potrà portare a casa la vittoria. Se invece lascerà troppi spazi alla Sampdoria subirà tantissimo la squadra di Delio Rossi visto che ha un modo di giocare che può mettere in difficoltà i nerazzurri".

    A fine stagione è giusto mandare via Stramaccioni o gli darebbe ancora fiducia? "Su quello lascio la palla a Moratti (sorride; ndr). E' solo il presidente che deve decidere ma soprattutto bisogna capire che macchina vuole dare in mano all'allenatore del futuro. L'Inter deve avere e creare un progetto e indicare degli obiettivi. Non si può pensare di andaere su ogni campo e di vincere solo perchè ti chiami Inter, nel calcio purtroppo non funziona così. Stramaccioni ha fatto molte cose buone, ha fatto degli errori come è normale che sia vista la giovane età, per il resto lascio decidere Moratti e la società. Mi fa male dirlo da interista ma manca una figura stile Adriano Galliani che quando le cose andavano male ci metteva la faccia, difendeva Allegri, ha fissato degli obiettivi e alla fine il Milan si è tirato fuori dai guai perchè aveva una figura di riferimento che è stata molta brava a lasciare lavorare in pace l'ambiente. Dopo il Triplete e dopo Mourinho l'Inter è caduta in un buio preoccupante. Credo che la mancanza di una figura come Giacinto Facchetti potesse essere molto utile oggi, avrebbe fatto da unione fra la squadra, i tifosi e i media. L'Inter deve lavorare in una direzione e tracciare un progetto".

    E' una stoccata a qualche collaboratore di Moratti? "No nel senso che il discorso fatto per Stramaccioni vale anche per i collaboratori che ha il Presidente che hanno operato molte volte bene sul mercato portando buoni giocatori, altre volte meno bene ma non è questo il punto perchè la cosa principale è che non si è riusciti a comporre un puzzle, il disegno è astratto, il prodotto non ha un'identità e questo è una cosa evidente, a questo punto della stagione si nota. Il Presidente mi sembra troppo solo nelle sconfitte e questo è sintomo di qualcosa che non va benissimo...Ci sono state partite esaltanti come quella col Tottenham o contro la Juventus ma che non portano a nulla, l'Inter deve vincere la guerra non la battaglia. Bisogna creare una struttura societaria e progetto che porti ad una continuità di rendimento e risultati. Dal punto di vista del fair play finanziariol'Inter è stata molto attenta ma dal punto di vista tecnico e di progetto non c'è nulla di soddisfacente".

    Mateo Kovacic potrebbe essere il presente e il futuro dell'Inter, lei che ne pensa? "E' assolutamente un giocatore con ottime qualità così come posso parlare bene di Juan Jesus o Kuzmanovic, giocatori giovani che hanno qualità e prospettiva. Intorno però questi giovani devono avere la possibilità di crescere bene, se giochi in un contesto dove sei sempre in difficoltà è difficile far crescere i ragazzi. Si torna sempre ai soliti problemi. Però Kovacic è un talento che all'Inter ci sta bene. Penso anche a Livaja che adesso avrebbe fatto comodo visto che con l'infortunio di Milito che sei rimasto fregato".

    Ce la farà l'Inter ad arrivare nelle prime tre posizioni? "L'Inter deve essere presuntuosa e pensare che ce la farà. I nerazzurri devono cogliere questo risultato con l'atteggiamento giusto in campo. Il problema è che ti devi misurare con quattro squadre come Napoli, Milan, Fiorentina e Lazio che forse hanno qualcosa in più dal punto di vista qualitativo e di organizzazione. Ce la può fare assolutamente e me lo auguro, ma i giocatori devono fare la differenza già da domenica".

    Secondo Lei Moratti ha ancora voglia ed entusiasmo per investire nell'Inter del futuro? "Non lo so, lui ha sempre dimostrato entusiasmo e disponibilità. Se i risultati non arrivano è normale che un po' scema la voglia, ma non credo voglia mollare. Secondo il mio punto di vista deve capire se la sua squadra attuale può creare qualcosa di produttivo già nella prossima stagione. Se lui reputa che la squadra è operativamente valida, deve porsi degli obiettivi e farli sapere. Solo lui può sapere e ha gli elementi adatti per capire se quello che è stato fatto è stato fatto fino ad ora è stato fatto nel migliore dei modi o si poteva fare meglio".

    La sorpresa e la delusione di questa stagione? "La sorpresa per me è Juan Jesus che a me piace moltissimo. Anche se su di lui bisogna lavorare molto sulla tattica individuale perchè spesso e volentieri si perde un po' via ma è normale vista la giovane età e il primo anno di serie A. La mancanza di Samuel che reputo uno dei migliori difensori al mondo è pesata molto anche sulla crescita individuale degli altri che gli stanno intorno. Sulla delusione non mi va di fare nomi ma purtroppo ci sono alcuni giocatori che non c'entrano nulla con le ambizioni dell'Inter. L'anno scorso poteva essere Zarate e anche altri quest'anno ci sono altri giocatori che non sono propriamente da Inter e Moratti dovrà intervenire anche su questo. Io era uno di quelli che diceva che piano piano i senatori avrebbero dovuto lasciare e sono andati via Julio Cesar, Maicon, Lucio, Sneijder, Eto'o, Thiago Motta e altri che non sono stati rimpiazzati a dovere, molti dei calciatori attuali dell'Inter mancano di caratura internazionale, è un dato di fatto".

     

     

     

     

     

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