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  • SOLO JUVE. Beccantini a CM: 'Marotta, le bugie di mercato sono obbligatorie'

    SOLO JUVE. Beccantini a CM: 'Marotta, le bugie di mercato sono obbligatorie'

    • Gianluca Minchiotti
    Ultima settimana di maggio e ultimo appuntamento stagionale con SOLO JUVE. L'ospite speciale è Roberto Beccantini, che torna a parlare di Juve ai microfoni di Calciomercato.com. Con il gusto della battuta, anche sagace, che lo contraddistingue, Beccantini (ex capo dello sport, inviato ed editorialista della Stampa, ex giurato italiano per il Pallone d'Oro, attualmemnte collaboratore della Gazzetta dello Sport, del Fatto Quotidiano e del Guerin Sportivo, oltre che blogger sul suo Beck is Back) fa il punto sul momento attuale dei bianconeri, a cavallo fra lo scudetto e il mercato. E ci svela la sua formazione ideale della Juventus. 
     
    Partiamo dalla stagione che si è appena conclusa: quali sono stati i tre bianconeri più bravi e i tre che più l'hanno delusa?
    "I più bravi: Barzagli, Vidal, Pogba. I più deludenti: a parte il pacchetto Lucio-Bendtner-Anelka, direi Isla e poi, a fasi alterne, e in ordine sparso, Vucinic, Matri, Quagliarella e Giovinco".
     
    I meriti dello scudetto in percentuale: società, allenatore e squadra.
    "Società più allenatore 55%, squadra 45%".
     
    "Il confronto Conte-società a fine stagione: che idea si è fatto delle richieste di Conte, della strategia che ha utilizzato il tecnico e dell'esito del confronto con il club?
    "Dopo quel popo’ di doppietta, bene ha fatto Conte a mettere le carte in tavola. Idem la società. La chiarezza paga sempre. Soprattutto là dove e quando i soldi non sono molti e le aspettative alte. In sintesi: per Conte, bisogna alzare la qualità della rosa, se l’obiettivo è migliorare il bilancio dell’ultima stagione (scudetto, quarti di Champions). Per Agnelli, l’obiettivo sarà il terzo titolo di fila, cosa che alla Juventus manca dagli anni Trenta. Ricapitolando: per il piano Conte serve molto; per il progetto Agnelli, meno".
     
    Passiamo al mercato: crede che davvero la Juventus riuscirà a prendere due fra Jovetic, Higuain e Tevez? 
    "No. Al massimo, uno".
     
    E lei, se potesse scegliere fra questi tre, chi prenderebbe?
    "Per il gioco di Conte, e per la posssibilità di infilarci giocatori di scambio, penso che Jovetic sarebbe il più adatto. Anche se la fragilità fisica mi inquieta non poco".
     
    Attaccanti in partenza: a quanto pare sono tutti sul mercato, tranne Giovinco. Chi partirà? 
    "Ecco un altro problema. Il "vero" problema. Vendere. Solo che gli acquirenti lo sanno - che la Juventus, per far cassa, deve vendere - e allora, giustamente, tirano sul prezzo. In teoria, potrebbero andarsene Matri, Quagliarella e persino Vucinic. Tre su quattro. Giovinco è costato un occhio della testa (11 milioni di euro per la metà) e comunque, al di là di una stagione altalenante, punta l’uomo, aiuta la squadra, piace a Conte".
     
    Vidal, Marchisio e Pogba sono davvero incedibili, oppure a fronte di un'offerta importante qualcuno di questi potrebbe essere ceduto?
    "Ci metterei anche Pirlo. L’idea-base è di non privarsi dei pezzi grossi, ma il caso Zidane-Triade-Real insegna che nessuno è incedibile. Dipende dal prezzo e dal valore della eventuale contropartita".
     
    John Elkann, parlando di Jovetic, ha detto: "Basta parlarne, prendiamolo". Come interpreta questa frase? Un errore di comunicazione? Un avviso a Marotta, accusato dai tifosi di sbandierare troppo obiettivi (Aguero, Van Persie, Drogba...) che poi vengono regolarmente mancati, almeno per quanto riguarda il grande attaccante?
    "Una volta John Elkann avrebbe detto: "Basta prenderlo, parliamone". Un piccolo passo avanti. E, magari, un avviso a Marotta: le bugie di mercato non sono consigliabili: sono obbligatorie".
     
    La maglia numero dieci della Juventus. In attesa di riassegnarla, forse a Jovetic (sarebbe l'uomo giusto?), colui che l'ha indossata per anni, Alessandro Del Piero, ha detto di non aver trovato i biglietti per assistere alla festa scudetto con il Cagliari. È un gelo insanabile quello fra Pinturicchio e Andrea Agnelli?
    "Credo che la maglia numero dieci vada prima o poi riassegnata. A Jovetic, perché no, o a chi per lui. Come Alessandro sognava di emulare Platini, così molti ragazzi sognano di diventare Del Piero. Il numero dieci è il filo che ne lega le fantasie. Lo stesso Ale non sarebbe contrario, da quello che mi risulta. Capitolo biglietti: nei panni di Andrea Agnelli, uno glielo avrei trovato. Un conto è la cronaca, dalla quale si può scendere; un conto la storia, che deve continuare".
     
    Ultima domanda sull'undici ideale: qual è la sua formazione ideale della Juventus, considerando tutti i bianconeri che ha visto giocare? (La mia è un 3-4-3: Zoff; Ferrara, Scirea, Cannavaro; Causio, Tardelli, Zidane, Nedved; Platini, Del Piero, Vialli).
    "Ecco la mia (4-3-1-2): Zoff; Gentile, Scirea, Parola, Cabrini; Tardelli, Boniperti, Zidane; Platini; Charles, Sivori. Li ho visti all’opera tutti, tranne Carlo Parola. Il signor Rovesciata". 

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