Garcia e Spalletti, gli opposti della Roma
LA RIVOLUZIONE TOSCANA - Chi si aspettava uno Spalletti soddisfatto dopo il doppio confronto con il Real Madrid è stato brutalmente smentito. La sfuriata nella pancia del Bernabeu ha sorpreso quasi tutti. "La realtà dice che abbiamo perso per 2-0, il resto sono altri discorsi: non intendo partecipare ai 'rotolamenti' e guardo avanti. Ero convinto di poter lottare per il passaggio del turno: dobbiamo crescere, come mentalità e convinzione. Alla prima difficoltà non riusciamo ad essere del livello che appartiene a questa competizione. Quando oggi rientro negli spogliatoi dopo un 2-0 e vedo i giocatori predisposti ad essere soddisfatti mi si crea un malessere difficile da superare. Siamo deboli in alcuni aspetti, c'è poco da fare. L'essere tranquilli o soddisfatti dopo queste due sconfitte mi angoscia, figuriamoci a che livello siamo caduti di testa se siamo contenti dopo aver perso due partite". Un attacco frontale, la voglia sempre più emergente di creare uno "stile Roma" che dimentichi le scuse, gli alibi tipici di un ambiente che da sempre tende ad esaltarsi nelle vittorie e a nascondersi quando le cose vanno male. E' la rivoluzione che Spalletti sta cercando di portare avanti: bel gioco, successi (se possibile) e soprattutto una mentalità il più possibile lontana dal passato, recente e non. Ci sono riusciti in pochi, a Roma.