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  • Spogliatoio con valigia:| Bologna, lasciano i big?
Spogliatoio con valigia:| Bologna, lasciano i big?

Spogliatoio con valigia:| Bologna, lasciano i big?

 Non c’è solo Marco Di Vaio sulla porta. A fine stagione potrebbero lasciare Bologna i pilastri della squadra. The Wall Mudingayi, El Ruso Perez, l’estroso Alino Diamanti, il bomber dell’isola Acquafresca e il ragazzino dalle valigie perennemente pronte Ramirez. E addirittura Stefano Pioli. Il capitano, corteggiato dal Montreal Impact, ha un contratto che lo lega al Bologna di altri tre anni: uno da calciatore, altri due da dirigente. A spingerlo verso questa soluzione sarebbero soprattutto i mugugni di una piazza smemorata e poco riconoscente. Per ora ha detto no al Canada. Per ora.

Mudingayi attende invece il rinnovo del contratto, sebbene il suo scada nel 2013. Lo vuole il Milan. In rossonero potrebbe chiudere la carriera, giocare finalmente per i traguardi ambiziosi e sistemarsi economicamente a vita. Buffo che l’ipotesi di una sua partenza spunti proprio quando l’ex irrequieto Mudy ha definitivamente conquistato Bologna e una serenità che solo due anni fa pareva un miraggio. L’altro mastino di centrocampo ha il contratto in scadenza quest’anno invece.

Ma Perez potrebbe partire, se non si deciderà presto di ridefinirne il futuro. È ambito, quindi può permettersi di voltare le spalle a un club che non lo ritiene tanto indispensabile da bloccarlo subito. Se Di Vaio, poi, dovesse partire, non avrebbe più nemmeno il suo punto di riferimento nello spogliatoio. Dell’altro uruguaiano, il fantasista dai piedi d’oro e dalla bizza facile, si sa: se ne andrà. Del Bologna di domani non farà parte. Quindi bye bye Ramirez, e che il talento sia con te. Dovrebbe rimanere invece il fantasista italiano Diamanti. Dovrebbe. Si va di condizionale perché anche il suo futuro è appeso a un filo. Quello delle comproprietà. Il Bologna possiede metà del cartellino del giocatore. Ma finito il campionato dovrà trovarsi con il Brescia e ridiscutere dell’accordo di un anno fa.

Per riscattarne l’altra metà servirebbero soldi, tanti. E il Bologna ne ha pochi. Il fantasista sarebbe contento di sapere che fine farà. Ma nessuno sa rispondergli. Discorso a parte merita Acquafresca. Per lui sarà importante il finale di campionato. Fino a due mesi fa la dirigenza voleva blindarlo. Oggi si interroga. Non ha risposto come ci si aspettava. La maledizione e la nostalgia dell’isola (la Sardegna, sì) lo potrebbero portar lontano comunque. Da Bologna, s’intende. Quella di Stefano Pioli sarebbe la perdita forse più grave. La possibilità, però, c’è. È bravo e a Bologna avrà poche occasioni di dimostrare quanto. Cederà alla tentazione di traguardi più ambiziosi? Non lo sa nessuno, forse nemmeno lui. Ma sarebbe l’inizio della fine di una storia sbagliata. Una delle tante

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