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  • Lazio a rapporto... dalla Curva Nord

    Lazio a rapporto... dalla Curva Nord

    • M. A.

     

    Adrenalina allo stato puro, il 26 maggio si avvicina. A testa alta e senza paura, la Nord suona la carica. Nessuna contestazione, è il momento di restare uniti, ma la curva si è fatta sentire. Una delegazione ieri pomeriggio ha raggiunto Formello per incontrare squadra e tecnico. Il momento è delicato, la stagione è a un passo dal fallimento, il derby di coppa Italia vale più di un semplice trofeo. E’ la partita della vita, il match dei sogni, l’incontro che ogni tifoso vorrebbe giocare. Il confronto è andato in scena durante l’allenamento pomeridiano, quindici minuti di faccia a faccia: 
    'Ripartiamo tutti insieme'
    Petkovic e i suoi ragazzi hanno ricevuto una lettera, parole dure ma piene di significato, un modo come un altro per scuotere l’ambiente e riprendere a correre. Anche il tecnico bosniaco ha partecipato con entusiasmo, si è soffermato a parlare con grande interesse. La sfida con la Roma rappresenta qualcosa di unico per la Capitale, novanta minuti di cuore e sofferenza. Lo sanno i tifosi, lo hanno capito per primi, si augurano di averlo trasmesso anche ai calciatori: Spero con tutto il cuore – recita un passaggio della lettera – che riusciate a capire cosa significa per noi quella partita, perché se riuscirete a percepire anche un minimo del nostro essere allora non ce ne sarà per nessuno. Non ci tradite. Cercate di essere come noi per una volta. Avrete alle vostre spalle un popolo unito che vi supporterà come sempre e ancor di più. Tirate fuori «le palle e al resto penseremo noi». E la scintilla è scattata immediatamente, i giocatori si sono caricati a vicenda, la scossa è arrivata.
    I tifosi hanno chiesto carattere, grinta e spirito di sacrificio. Onorare la maglia e salvaguardarla, proteggerla e aiutare il compagno di turno. Gli ultimi mesi sono da dimenticare, l’ultima vittoria risale al 30 marzo scorso(Lazio – Catania 2-1), sono solo 13 i punti raccolti nel girone di ritorno. Troppo poco, ma è soprattutto l’atteggiamento da rivedere. Niente alibi, la società è messa da parte, la lettera è indirizzata esclusivamente ai giocatori. E allora torna in mente la notte di Paolo Di Canio, quella del 6 gennaio 2005. Si, perché questa stracittadina vale molto più di una coppa, vale quasi la gloria eterna. Nel comunicato incise frasi del film cult «Ogni maledetta domenica»: «O noi adesso risorgiamo come collettivo…o saremmo annientati individualmente».
    Il messaggio è stato ricevuto, la squadra darà il tutto per tutto da qui al termine della stagione, proverà a conquistare l’Europa League attraverso il campionato. Ma la testa resta fissa al 26 maggio, la Nord è stata chiara: «Quella partita per voi significherà o entrare di diritto nella nostra storia o vi segnerà per sempre come squadra da odiare».
     
    (Il Tempo)

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