Calciomercato.com

  • Stella Rossa schiava dei fondi: i motivi di un binomio necessario

    Stella Rossa schiava dei fondi: i motivi di un binomio necessario

    Crvena Zvezda, Red Star, Stella Rossa, Roter Stern... Una volta qualsiasi squadra europea pronunciava questo nome con tanto di rispetto e paura. Campione d'Europa e del Mondo del 1991, giocava alla pari e spesso vinceva contro avversari come il Real Madrid, Bayern Monaco, Arsenal, Liverpool, tutto questo ora è un lontano ricordo. Il gigante del calcio dell'Est vive una grave crisi finanziaria, in questo scenario non mancano i fondi di investimento, proprietari dei diritti economici sui calciatori che, come squali, sentono il sangue e bloccano i talenti migliori, nonostante siano vietati dalla Fifa.

    Uno dei primi casi della storia recente della Stella Rossa uscito allo scoperto è quello di Nikola Maksimovic. Il giocatore è arrivato al Torino dall'Apolon, squadra cipriota dietro la quale sta il fondo d'investimento dell'agente israeliano Pini Zahavi. Il ventenne Maksimovic non ha mai giocato un minuto per i ciprioti ma è stato acquistato dal fondo dell'agente israeliano a marzo del 2012 quando il mercato era chiuso ad un prezzo di sconto, tra i 700 e 750 mila euro. (LEGGI QUI )

    Adesso la Stella Rossa in casa ha dei talenti molto interessanti come Luka Jovic, Mihailo Ristic e Vukasin Jovanovic. Il club serbo però quando deciderà di vendere o quando sarà obbligato a farlo non guadagnerà l'intera cifra. Il caso dell'attaccante Luka Jovic che è seguito dal Benfica e Torino è molto curioso. Luka detiene il record di marcatore più giovane della storia biancorossa, (battuto il precedente di Dejan Stankovic), con il passare dei mesi il suo cartellino è stato venduto a Pini Zahavi, il quale è arrivato ad averne il 70% sborsando la somma totale di 1 milione e 400 mila euro.

    A dicembre al Marakana è arrivata l'offerta del "famoso" Apolon per Jovic secondo la quale alla Stella Rossa avrebbe dovuto incassare 300 mila euro per il restante 30% del giocatore, ma è stata rifiutata. Zahavi non sembra averla presa benissimo poiché pochi giorni più tardi all'indirizzo dei biancorossi ha inviato la lettera di protesta per il minutaggio che Luka ha avuto nella prima parte della stagione. La storia finita non proprio benissimo in precedenza tra Zahavi e i serbi nel caso di Maksimovic, l'israeliano avrebbe inserito una clausola nel contratto che doveva garantire un certo minutaggio a Jovic. Altrimenti l'investimento dell'agente si trasformerebbe in una perdita poiché il prezzo si abbasserebbe. Dal Belgrado fanno sapere che Luka rimarrà al Marakana, il mercato però è appena iniziato e in questi casi nulla è certo.

    La situazione di altri due gioiellini è migliore, ma non brillante per il club. Il centrocampista classe 1995 Mihailo Ristic è al 70% della Crvena Zvezda mentre il restante 30% è del solito Zahavi che questa volta ha sborsato 750 mila euro. Infine l'erede di Vidic, Vukasin Jovanovic è addirittura al 90% biancorosso e non si sa di che è il restante 10%. La domanda sorge spontanea, perché un club come la Stella Rossa che è capace di produrre tutti questi talenti fa operazioni che compromettono il possibile guadagno molto superiore di quello che offrono le terze parti e di conseguenza il proprio futuro?

    La dirigenza biancorossa si trova a combattere con diversi nemici: contro i debiti verso ex giocatori e lo staff, contro quelli attuali con ritardi di pagamento e conseguenzi more, e contro il fair play finanziario. Le regole dell'UEFA sono rigide riguardo l'ottenimento della licenza per le competizioni europee e per la Stella Rossa e i suoi tifosi non partecipare è una tragedia che è già successa a fine stagione 2013/14. Ecco perché quando arriva il momento cruciale della stagione per la Crvena Zvezda, quello della senteza UEFA per la licenza, il club per presentare i migliori conti possibili è costretto a trovare delle liquidità in extremis. Poichè i profitti dai diritti tv, sponsor e biglietti sono miseri in un campionato come quello serbo l'unica soluzione è la vendita dei diritti economici dei propri giocatori più appetibili al mercato europeo. I fondi non vedono l'ora che questo succeda e così ottengono dei sconti sui grandi talenti del calcio serbo.

    Il caso Grujic terminato pochi giorni fa con l'annunco ufficiale del passaggio al Liverpool per 6 milioni di euro è il segnale che il futuro del ferito gigante dell'Est può essere più roseo. Il padre del giocatore si è sempre opposto esplicitamente a qualsiasi spezzamento del cartellino del suo figlio evitando così che potesse diventare dipendente dalle scelte dei fondi e facendo un grande favore alla Stella Rossa che finalmente ha visto i propri conti migliorare.

    Aleksandar Miljkovic

    Altre Notizie