Se avessimo considerato con più realistica convinzione che la storia è maestra di vita, così come evidenziato da uomini di riconosciuta sapienza, certamente avremmo ottenuto risultati di vita migliori, sia sotto il profilo sociale che morale. Alla politica è assegnato il compito di salvaguardare il benessere di una nazione. È il popolo che eleggendo un proprio rappresentante si rende responsabile delle scelte che questi proporrà o, peggio ancora, adotterà. Dovremmo prestare, quindi, tantissima attenzione nel decidere da chi farci rappresentare, specialmente quando la scelta ci viene imposta, senza alcuna nostra partecipazione, da organi di partiti politici.

 Riflettiamo accuratamente prima di dare un giudizio, verifichiamo la fondatezza delle nostre idee politiche confrontandole con quelle degli altri, facciamo attenzione a quei candidati che fanno promesse o, peggio ancora, parlano di "passione politica".Quest'ultimo aspetto è senza dubbio, quello che più inquieta. La passione  tende a materializzarsi, a crearti una sorta di allarmante incertezza e, per giunta, non trova alcun riscontro con l'operato della politica di quest'ultimi anni. La politica rappresenta una vera e propria missione, quasi una vocazione simile a quella religiosa e pertanto non può ridursi a semplice passione personale.

Tiene banco  l'elezione del nuovo segretario di partito del Pd e  potrebbe già rappresentare questa, l'occasione per mettere alla prova il nostro buonsenso. Invertiamo la rotta e dirigiamoci verso mete che facciano allontanare il rischio di ricorsi storici sconvolgenti. Sono tre i candidati che si contendono la Segreteria del PD, come tre erano gli Orazi contro i Curiazi. A vincere fu esclusivamente l'astuzia di uno dei tre Orazi.

Ancora dalla Storia apprendiamo che dai dissapori tra Guelfi e Ghibellini o, peggio ancora, tra guelfi bianchi e quelli neri, fu disposta la cacciata da Firenze, addirittura, del Sommo Poeta. Ricordiamoci che votare rappresenta uno straordinario momento di espressione della libertà individuale che non può essere condizionata da falsità e clientelismo, ma motivo di speranza in un cambiamento che tutti attendiamo.
 

Non riduciamoci ad anteporre l'interesse personale al bene comune ma seguiamo quei modelli di riferimento che ci riportano all'incomparabile Nelson Mandela che, con il suo operato, ha lasciato a tutti gli uomini, una straordinaria eredità, rappresentando una magnifica fonte di ispirazione per l' umanità e il simbolo dell'integrità morale e della libertà.

È proprio dalla lettura di questi sani principi che bisogna trarre insegnamenti per recuperare quei sentimenti di orgoglio e dignità nazionale, di fiducia nelle istituzioni e nella politica, prima responsabile del decadimento morale e sociale. Aleggiano nell'aria correnti di cambiamenti straordinari che lasciano ben sperare per il prossimo futuro. Sono molti gli atteggiamenti, da parte di ognuno di noi, che volgono al maggiore rispetto delle regole ma soprattutto, un sempre più crescente desiderio di ritrovare quella serenità che la politica, di questo ultimo decennio, aveva barattato con la menzogna.  A buon intenditor, poche parole!