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  • Stramaccioni e il terno che l'Inter non deve più giocare: 11-21-31

    Stramaccioni e il terno che l'Inter non deve più giocare: 11-21-31

    • Angie Borromeo, magazineinter.it

    La colpa non possiamo certo addebitarla ad un solo giocatore o a più di uno, ma la responsabilità della gara al Meazza contro la Juve qualcuno se la deve pur prendere.

    Il  primo responsabile è certamente l’allenatore, colui il quale è preposto a studiare tatticamente la gara da affrontare e, dopo avere valutato le condizioni tecniche e fisiche dei giocatori a disposizione, sceglie lo schieramento. Il modulo voluto da Stramaccioni è lo stesso che, sin dai tempi di Gasperini, non ha portato fortuna alla squadra nerazzurra. Ormai, tutti l'hanno capito, predilige la difesa a 4, che Ranieri aveva adottato dando non poche rassicurazioni e anche buoni risultati.

    Quando Stramaccioni è arrivato all’Inter, un anno fa, ha dato continuità alla difesa a 4 e non dava segni di ritornare ad un modulo (3-5-2) che tanta sofferenza, per le sconfitte subite, aveva causato a tutti gli interisti. E’ vero che, da inizio stagione, il tecnico romano le ha provate tutte, passando, di gara in gara, anche in corsa, dal 4-3-3 al 4-3-1-2,  al 4-2-3-1, al 4-2-1-3, al 4-4-2 e al 3-5-2, giustificandosi che i continui cambiamenti erano dovuti alla indisponibilità dei giocatori, vuoi per infortunio, vuoi per squalifica, vuoi per recupero ecc ecc…

    Nella gara contro la Juve, a disposizione, a parte Diego Milito, li aveva tutti. In panchina, dal primo minuto, sedevano Cambiasso, Kuzmanovic, Schelotto, Benassi, Rocchi, Guarin, Nagatomo, Silvestre e Rocchi. In una gara importante si dovrebbero schierare i giocatori con le migliori capacità tecniche per eseguire il modulo prescelto dall’allenatore.

    Nel 3-5-2  il gioco fondamentale è affidato agli esterni, soprattutto alla loro capacità di coprire velocemente le fasce in difesa per poi essere pronti  di proporsi in fase di attacco. Sulle fasce vi erano a destra Pereira e a sinistra il Capitano. Sul Capitano nulla da dire perché parlano in positivo i numeri, le percentuali  e, soprattutto, le sue giocate in attacco e la copertura in difesa.

    Su Pereira ci sarebbe da dire tantissimo, ma anche per lui parlano i numeri, le percentuali, le giocate in attacco, la copertura in difesa, tutto in totale impasse. Allora chiediamo a Stramaccioni, se il modulo non viene eseguito bene, per tutto il primo tempo, stando già sotto di un gol, perché cambiare solo Alvarez con Guarin? E non rafforzare invece, subito, la fascia sinistra, soprattutto in difesa,  sostituendo Pereira o riportando la difesa a 4? Nagatomo era in panchina, Schelotto anche. E se non erano in buone condizioni fisiche perché portarseli?

    Il centrocampo necessitava di un giocatore estroso nella fase offensiva, cioè che sapesse inventare belle giocate, e questo compito anziché da Alvarez  è stato maggiormente fatto da Kovacic, che insieme a Zanetti,  in attacco, hanno fatto belle giocate, oltre che eseguire la copertura con Gargano.  Inserendo Guarin era chiaro l’intento di dare maggiore incisività alla fase offensiva come, poi,  è avvenuto.

    Allora perché non schierare Guarin da subito? Tant’è che dopo l’entrata di Guarin è arrivata anche la rete. Con quale schema Stramaccioni si gioca il finale di partita, facendo entrare Rocchi, in sostituzione del numero 21 Gargano, dopo l’entrata di Cambiasso, al posto di Ranocchia, un 4-2-1-3? Se ce li giocassimo meglio i terni, forse vinceremmo.

     

     

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