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  • Stramaccioni:| 'Ma come, ancora non si vince?'

    Stramaccioni:| 'Ma come, ancora non si vince?'

    L’allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel post partita di Inter-Rubin Kazan.

     

     

    L’Inter continua a fare bene fuori casa. Significa che è più difficile fare la partita davanti ai propri tifosi?

    Ogni partita ha una sua storia, ma in questo caso no perché globalmente l’Inter mi è piaciuta, sicuramente molto di più nella ripresa. All’inizio abbiamo forse subito il loro palleggio ma, l’episodio del rigore purtroppo, perché non puoi prescindere da un’analisi che ti porta in svantaggio, non è frutto di una pericolosità o di un’azione che ti ha messo in difficoltà. È purtroppo un’ingenuità ed è capitata a noi, sto parlando sempre di reparto perché non c’è alcun tipo di colpevolizzazione, ma per la quarta volta su quattro partite a San Siro siamo andati in svantaggio prima del 20’. Era successo con l’Ajduk, con la Roma, con il Vasluj. Sono cose che influenzano la partita. Non credo neanche che ci sia stato un approccio sbagliato perché, anche dopo il gol, e questo è il bicchiere mezzo pieno, l’Inter ha creato subito due grandi occasioni. Nel secondo tempo la squadra mi è piaciuta, ha alzato molto il baricentro e credo che lo specchietto di questo sia che il Rubin ha finito con cinque difensori di ruolo in campo e quattro centrocampisti. È stato sufficiente per loro sfruttare una nostra grande disattenzione collettiva che rischiava di compromettere la partita.

    Comincia a pesare il fatto di non vincere in casa?

    È ovvio che ci dia fastidio perché anche oggi i tifosi ci sono stati molto vicini come squadra e anche a me personalmente, di questo li ringrazio. È questa la cosa che ci dà davvero fastidio, non riuscire a dargli una gioia in casa. Oggi, sembrerà un’analisi semplicistica, l’Inter è stata punita da due episodi.     

    Quanto è stato difficile sostituire Jonathan nel primo tempo?

    Avevo bisogno di inserire un terzo centrocampista e il sacrificato sarebbe stato lui, perché le caratteristiche che volevo lasciare in campo erano quelle di Zanetti e Nagatomo. Con un centrocampo a tre l’Inter ha alzato di 40 metri il baricentro e ha fatto una ripresa diversa.

    Su Cassano.

    Lui sta bene, già domenica aveva chiuso la partita e oggi ha fatto benissimo, ha ispirato sia l’assist per Cambiasso che il contropiede. Mi fa rabbia perché tante cose sono andate bene, ma ti ritrovi ancora una volta a non essere riuscito a vincere.

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