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  • Stramaledizione Inter:| Klose e i pali la fermano

    Stramaledizione Inter:| Klose e i pali la fermano

    L'Inter è uscita nel secondo tempo, prima quarantacinque minuti di gnagnera pura, zero tiri in porta, una craniata fra Radu e Lucic, poi un'inciampata di Klose sulle gambe di Alvaro Pereira mentre entrambi guardavano il pallone che arrivava dall'alto. Più Lazio, Inter coperta.
    Sì ma vedrai che poi nel secondo tempo tirano anche in porta, confidano gli spettatori dell'Olimpico.
    Klose e Milito sotto strettissima sorveglianza, al 17' Hernanes entra pesante sul piede del centravanti nerazzurro, venti secondi dopo la vendetta di Samuel che randella il tedesco. Ne farà un altro a inizio ripresa, non è vero che tenta di anticiparlo, tira una steccata scientifica sulla tibia di Miro e lo atterra, poi Samuel è andato via lasciando la mancia sul tavolo, Mazzoleni lo insegue, lui neanche si gira, inevitabile il giallo, non era diffidato, la vita continua. Più Lazio perché l'Inter aspetta il momento buono, dopo venti minuti di pressione costante, prima c'è confusione in area nerazzurra con Samuel, Biava, Ranocchia e Klose che non trovano il pallone, poi un destro di Ledesma fuori, poi un altro di Konko impreciso, al 39' la palla più avvelenata arriva sui piedi di Mauri tenuto in gioco da Nagatomo ma stoppato da Samuel al momento del tiro. Tanta Lazio che vince il possesso palla ma il saggio prende quota quando Guarin, a tratti leggendario, decide di scambiare con Nagatomo, i due duettano fino all'area laziale quando il giapponese, sorpresissimo, si trova la palla in zona ma non l'aggancia.

    La partita non è brutta ma prevalgono le coperture sulle iniziative, duelli entusiasmanti Konko-Cassano, Lulic-Nagatomo, Gonzales-Pereira. Strama ha studiato bene, la Lazio lavora ma sulle fasce non sfonda, fra gli esterni il più attivo è Nagatomo che da solo costringe Radu e Lulic a restare dietro.
    Fino a quel punto l'Inter aveva fatto poco per giustificare il secondo posto in classifica e tutto quanto di buono è stato scritto su di lei. I secondi quarantacinque minuti hanno fatto ricredere anche i più scettici, l'Inter ha alzato il ritmo e il baricentro invadendo la metà campo laziale, il primo segnale è stato un sinistro di Guarin, era il 13' della ripresa. Poi la bravura di Marchetti non è bastata, per due volte il suo palo di sinistra l'ha salvato da Guarin e Cassano, un collo pieno e un piatto destro, Nagatomo sulla ribattuta ha colpito il portiere della Lazio, che a sei minuti dal termine va in vantaggio. Non è ingiustizia, è il calcio.
    Klose pochi minuti prima aveva ciccato clamorosamente un pallone di Gonzales mentre si trovava solo in area con il primo avversario a quattro o cinque metri. Pochi minuti dopo una verticalizzazione di Mauri è stata letale per la difesa dell'Inter, il tedesco è entrato fra Ranocchia e Alvaro pereira e ha infilato di giustezza Handanovic in uscita allarmante. Poi Klose è uscito stremato con il ginocchio in mano, l'Inter a quel punto aveva in campo Cassano, Palacio, Milito e Coutinho, più Guarin. La Lazio a quattro dal termine non mollava un metro, piuttosto falli da dietro, trattenute, spigoli e sportellate. Quattro di recuperi lunghissimi, l'Inter invade, sente che non merita questa sconfitta, le starebbe stretto il pari, ma adesso la stanchezza impedisce la precisione, hanno corso tutti come matti, l'area della Lazio è un alveare, quando Ranocchia si esibisce in una sforbiciata vecchi tempi a due metri da Marchetti, la partita diventa epica. Ma vince la Lazio, prima grande che ferma la banda Strama. 


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