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  • Sul volo Alitalia: 'C'è la Roma. E io, incinta, finisco dietro'

    Sul volo Alitalia: 'C'è la Roma. E io, incinta, finisco dietro'

    «Avevo un posto avanti», dice Paola D’agostino, «dove si balla meno. Ma Alitalia ha messo lìi calciatori e me in coda». Per un’ora turbolenta.

    Se la magia è la capacità di trasformare nel modo più imprevedibile regole e situazioni, mai come domenica 25 febbraio la Roma è stata magica. Prima ha rovesciato i pronostici andando a prenderle per 4 a 1 a Bergamo dall’Atalanta, poi apoche ore dalla batosta, in collaborazione con Alitalia, è riuscita a sbriciolare anche una delle più consolidate leggi di natura. Quella che in tutte le culture (e persino nel mondo animale) riconosce alla femmina incinta uno statuto speciale. Un codice non scritto di cortesie, riguardi e attenzioni, peralleviare alla madre il peso della gravidanza ed evitare alla creatura urti e sbattimenti rischiosi. Così non è stato sul volo Alitalia AZ2075 dell’ultima domenica di febbraio, in partenza alle 20 dall’aeroporto di Linate, con destinazione Roma-Fiumicino.

    A farne le spese è stata Paola D’Agostino, romana, 39 anni, al terzo mese di gravidanza. Eravamo sullo stesso volo e sulla stessa fila. La penultima. Ma non era quello che lei avrebbe voluto. Afflitta da vomiti e nausee, la donna aveva emesso con 24 ore di anticipola propria carta d’imbarco elettronica, bloccando il posto 2F, in testa all’aereo, dove turbolenze e rumore si avvertono meno. Ma al momento dell’imbarco si è ritrovata in coda, dove si balla di più, mentre tutta la zona anteriore della cabina era occupata dai giocatori della Roma e dai loro accompagnatori. «Quando ho stampato la carta d’imbarco», racconta la donna, «ho visto che mi avevano spostato al 16 F. Non mi andava bene. Volevo un bagno vicino. Davanti era pieno e ho scelto il 29 C».

    Ignorata dal personale di terra

    Alla porta d’imbarco, Paola ha fatto presente al personale Alitalia di essere incinta: «Come parlare al muro», racconta. «Le signorine mi hanno ignorato, non hanno nemmeno tentato il cambio di posto e non mi hanno fatto passare per prima. In caso di cambio aeromobile, mi hanno detto, la compagnia può modificare l’assegnazione dei posti. Se c’è stato un cambio aeromobile, io non lo so. So solo che tante altre persone che avevano le prime file sono state spostate e davanti si sono accomodati quelli della Roma. Non stavo bene, ero stanca e demoralizzata. La discesa su Roma, tra il temporale fuori e la nausea dentro, me la ricorderò per un pezzo». Gianni Castaldi, addetto stampa della Roma, spiega: «Dopo sconfitte come con l’Atalanta, per evitare la contestazione dei tifosi, cerchiamo di rimanere
    uniti, scendere tutti insieme e allontanarci alla svelta dall’aeroporto. Per l’assegnazione dei posti, escludo trattamenti di favore».

    Dopo aver accertato l’accaduto, Alitalia ammette l’errore: «Per motivi funzionali», comunica la compagnia, «è prevista l’assegnazione di posti nelle prime file alle squadre di calcio. Di prassi i giocatori vengono accettati almeno 24 ore prima per evitare doppie assegnazioni di posti. Nel caso specifico ciò non è accaduto per un errore di cui ci scusiamo con la cliente. Al momento del check-in abbiamo spostato alcuni passeggeri dalle prime file alle file posteriori». Per scusarsi, Alitalia ha offerto alla cliente un buono di importo pari al suo biglietto. Ora tocca alla Roma.

     


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