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Sunderland, il crollo dell'ex squadra degli italiani

Sunderland, il crollo dell'ex squadra degli italiani

L'avvio shock del Sunderland in Premier League sembra aver già indicato in maniera abbastanza chiara quale potrebbe essere la prima seria candidata alla retrocessione. Due partite, due sconfitte e 7 gol subiti: inizio imbarazzante soprattutto se paragonato con le ultime due stagioni. Lo scorso anno la seconda sconfitta arrivò alla ottava giornata (un clamoroso 0-8 contro il Southampton) e 7 reti furono il passivo accumulato in 7 giornate.

Quest'anno l'ex squadra "degli italiani" potrebbe aver imboccato un tunnel senza uscita. Dopo aver creato il caso Ricky Alvarez con l'Inter (e la Fifa) sono stati messi sul mercato una ventina di milioni per prendere Jeremain Lens dalla Dinamo Kiev, Younes Kaboul dal Tottenham, Sebastian Coates dal Liverpool, Adam Matthews dal Celtic e l'ex Inter, Yann M'Vila, a parametro zero dal Rubin Kazan. Al momento nessuno di questi ha raggiunto la benché minima sufficienza di prestazione.

Disastrose le prime due sfide: 4-2 a Leicester e 3-1 in casa contro il Norwich. Difficile salvare qualcuno in una squadra che Dick Advocaat sembra non avere ancora in mano. Ha schierato un 4-1-4-1 a Leicester, uscendo distrutto in una gara in cui a sinistra Albrighton fece ciò che voleva mentre in mezzo Cattermole sembrava isolato e bombardato dalle salite avversarie. E' passato poi al 4-4-2 con il Norwich, raddoppiando gli interni di copertura (con M'Vila insieme a Cattermole) ma senza sortire effetto alcuno, mentre nelle ultime ore sembra intenzionato a cambiare ulteriormente assetto difensivo e si è limitato a dichiarare ufficialmente di "non aver capito perchè la squadra gioca così". 

L'ex Man City Rodwell è stato accantonato già dopo la prima partita e l'acquisto più importante dell'estate - Lens - è ben lontano da una condizione accettabile. Davanti, impalpabili con il Norwich, Defoe e Fletcher (il primo, in particolare, non aveva convinto nemmeno da punta unica con il Leicester), mentre un barlume di speranza arriva dal ventunenne Duncan Watmore: entrato nei 20' finali contro il Norwich si è tolto la soddisfazione (tutta personale visto il 3-0 maturato fin lì) del gol della bandiera.

Una china davvero negativa per un club che due anni fa era partito con i riflettori puntati addosso e tanta attenzione soprattutto dall'Italia. Paolo Di Canio sedeva in panchina, ma la partenza fu davvero da dimenticare: 7 sconfitte nelle prime 8 gare, un solo pari a Southampton alla seconda e poi 6 gare perse di fila. Prima dell'esonero del tecnico e della risalita (Borini protagonista con il gol decisivo in casa nel derby col Newcastle). Una vittoria che rilanciò la squadra capace poi di salvarsi alla fine. In quella squadra Borini fu protagonista con 32 presenze e 7 gol (10 totali stagionali come Adam Johnson, miglior marcatore della squadra) e il portiere Vito Mannone fu complessivamente tra i migliori con 11 gare senza subire gol su 34. Giaccherini non convinse (giocò solo 16 partite in Premier dal primo minuto più 8 subentri) ma era nel progetto anche perchè si trattava del secondo acquisto più oneroso dopo quello di Jozy Altidore dall'Az Alkmaar e spesso venne schierato da interno di centrocampo: ora si trova relegato stabilmente in panchina.

Per una squadra che viene da due stagioni sempre al limite e che non sembra aver trovato sul mercato giocatori in grado di dare valore aggiunto al complesso, questa partenza potrebbe essere davvero letale. E dopo due stagioni da salvezze last minute, il tempo per il Sunderland potrebbe essere veramente scaduto. Se il mercato (con gli interessamenti tra gli altri per Borini, Marcos Alonso e Januzaj) non dovesse portare radicali novità, il destino pare segnato.

Giovanni Armanini
@armagio

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