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  • Fiorentina: nessuno 'scambio di fustini'
Fiorentina: nessuno 'scambio di fustini'

Fiorentina: nessuno 'scambio di fustini'

  • Luca Cellini

La mancata cessione di Stevan Jovetic la scorsa estate fu opera diretta del presidente onorario Andrea Della Valle, che prima parlò direttamente con l'attaccante montenegrino e poi, a poche ore dalla chiusura delle operazioni, rifiutò un’offerta di 25 milioni di euro fatta recapitare dalla Juventus attraverso il procuratore Fali Ramadani. La permanenza (poco convinta) del giocatore andava inquadrata nella volontà dei vertici del club gigliato di costruire un nuovo progetto calcistico intorno all'atleta più forte, affermato e di prospettiva. Ma una volta completata la fase di 'start up', proprietà, dirigenti e staff tecnico ora sono d'accordo sul fatto che nella prossima estate non saranno fatti prigionieri, ma soprattutto che non sono previste operazioni di 'scambio di fustini' (ricordate il vecchio spot televisivo?).

L'errore più grave che costò il posto al 'plenipotenziario' Pantaleo Corvino fu quello di non 'scendere a patti' sul mercato, dopo la cessione di Felipe Melo alla Juventus, rifiutando qualsiasi offerta per i giocatori della Fiorentina che non fossero all'altezza del parametro da lui fissato: fu così che per Juan Manuel Vargas fu respinta un'offerta dello Zenit San Pietroburgo di quasi 12 milioni di euro, come la Juventus non poté spendere una decina di milioni di euro per Gilardino nel gennaio 2011. Corvino a quel punto perse credibilità, e non potendo contare su un budget messo a disposizione dai fratelli Della Valle collezionò una serie di minusvalenze, a causa delle quali il bilancio di due anni fa si è chiuso con un passivo di circa 30 milioni di euro. La lenta opera di ricostruzione firmata dal duo Macia-Pradè, con l'appoggio di Andrea Della Valle e la supervisione del fratello Diego, è stata completata nell'ultimo mercato di gennaio: ora c'è una squadra composta da eccellenti elementi, tutt'altro che strapagati, e che in caso di cessione porterebbero solo a plusvalenze.

Nel progetto di oggi non c'è bisogno di cedere un giocatore importante per fare cassa, e non è previsto che rimangano giocatori scontenti. Chi vuole partire deve portare soldi cash, non figurine. Ecco perché gli intermediari che lavorano al possibile passaggio di Jovetic alla Juventus (sperando anche di ricavarne una sostanziosa percentuale), devono mettersi il cuore in pace: Quagliarella piace a Montella, Pradè accetterebbe anche Giovinco e Matri nell'affare, ma i Della Valle puntano ai soldi. Non per riempire le proprie casse, ma perché - nella massima limpidezza societaria - ogni euro incassato verrà rinvestito. I soldi di Nastasic? Serviti per Giuseppe Rossi. Ljajic non vuole rinnovare? Porti una cifra di dieci milioni di euro, o finisce per un anno in tribuna (non come accadde a Montolivo una stagione fa). Il vento a Firenze è cambiato: oggi il coltello dalla parte del manico è tornato nelle mani della Fiorentina.

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