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  • Suso: 'Batto la Juve e rinnovo col Milan. Io come Dybala? Siamo simili'

    Suso: 'Batto la Juve e rinnovo col Milan. Io come Dybala? Siamo simili'

    In attesa di partire per Doha e sfidare la Juventus nella finale della Supercoppa italiana, Suso, punto fermo del Milan di Montella, racconta a la Gazzetta dello Sport le sue sensazioni dopo una prima parte di stagione da assoluto protagonista: "E’ senz’altro la partita più importante della mia carriera. Dopo vengono la finale europea e il debutto in Premier League con la maglia del Liverpool: fu contro lo United, un’emozione pazzesca".

    Sull'addio al Liverpool, divenuto necessario: "Non c’erano i presupposti per andare avanti e io avevo bisogno di un’opportunità. Ecco perché ho scelto il Milan, che per me è un top club europeo. All’inizio è stata dura, poi questa opportunità mi è stata data, grazie a Montella. E’ uno che non ha paura di rischiare, gestisce ottimamente il gruppo e dà opportunità a tutti. Personalmente mi ha sempre dato fiducia, con lui sto davvero bene. Il suo stile è come il mio stile, e la cosa mi agevola".

    Proseguono, poi, i complimenti al tecnico rossonero: "Età media bassa con la Roma? E qui si torna all’allenatore. Lui è uno che non ha paura di far giocare i giovani, cosa che per i tecnici è sempre abbastanza difficile. E’ bello guardarsi intorno e vedere compagni giovani, ma va detto che se lavori bene l’età è solo un numero e non si vede".

    Sulla sfida con la Juve: "L’unica ricetta che conosco per battere i bianconeri è restare concentrati 90 minuti, altrimenti è impossibile. Se sbagli ti puniscono subito. E se hai l’opportunità di segnare, non puoi permetterti di sbagliare. A livello tattico occorre stare molto compatti e stretti perché hanno attaccanti che giocano fra le linee. Toglierne uno alla Juve? No, ne tolgo tre. Dybala, Buffon e Alex Sandro, che difende molto bene, è completo e dinamico. E me lo beccherò io... Higuain non toglierebbe nessuno al Milan? Fino ad ora la Juve ha dimostrato di essere la più forte, ma in campionato abbiamo vinto noi. Diciamo che un nome avrebbe anche potuto farlo".

    Sulle similitudini con Dybala: "La prima volta che affrontai il Palermo, Alex mi disse: osserva bene quel ragazzo e guarda come si muove. Aveva ragione, è fenomenale. In qualche movimento e giocata in effetti siamo simili, ma lui gioca più “dentro” di me".

    "Se possiamo battere ancora la Juve?  Senz’altro. Averli sconfitti dà molta fiducia e anche qualche indicazione in più su come affrontarli. Ma se devo essere onesto, partono un po’ più favoriti, e io lo preferisco perché in questo modo noi saremo ancora più motivati e la pressione sarà su di loro. Noi, nonostante non si vinca da due partite, ma avendo giocato bene, paradossalmente arriviamo alla Supercoppa ancora più convinti e consapevoli della nostra forza".

    Come il risultato influenzerà la stagione: "Se perdiamo, per esempio, come è successo a Roma, avremo buoni motivi per essere soddisfatti lo stesso nel nostro percorso di crescita. Se vinceremo faremo un bellissimo regalo al presidente più grande del mondo".

    Sulla classifica: "La classifica non mi stupisce, l’avevo capito già da questa estate che sarebbe stata l’annata giusta. Fino all’anno scorso la differenza con Juve, Roma e Napoli era notevole, ora stiamo dimostrando di poter far parte del club delle grandi. Se continuiamo così torneremo a essere il “vecchio” Milan. L’importante sarà far punti specialmente con le piccole: storicamente ne perdiamo per strada sempre troppi".

    Sul rinnovo: "Speravo che questo per me sarebbe stato l’anno della svolta, e sto dimostrando che giocando con continuità può esserlo. Mi piacerebbe rinnovare il contratto (2019, ndr), se ne sta già parlando, per me non ci sono problemi. E vorrei anche la nazionale: se Lopetegui ha dato un’opportunità agli altri, perché non darla anche a me?".

    Infine, un'hashtag per la Supercoppa: "Vincere per ricominciare".

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