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  • Suso, futuro incerto: 'Non so che Milan ci sarà, vediamo cosa succede in estate'
Suso, futuro incerto: 'Non so che Milan ci sarà, vediamo cosa succede in estate'

Suso, futuro incerto: 'Non so che Milan ci sarà, vediamo cosa succede in estate'

"Mi manca poco per tornare in campo". Inizia così la lunga intervista concessa da Suso al quotidiano spagnolo As, l'esterno del Milan prosegue parlando della sua stagione e del rapporto con i tifosi rossoneri: "E' il mio miglior anno, i primi mesi sono stati importanti per cominciare bene e ora voglio continuare. I tifosi sono sempre stati grandi con noi, vedere una grande squadra in basso non era facile però ci hanno sempre sostenuto. Per me è un ottimo supporto, sono molto felice".

NAZIONALE SPAGNOLA - "Al club arrivano i preconvocati e sapevo di essere nell'ultima lista. E' un sogno che voglio vivere come ogni giocatore, vediamo se entrerò nella prossima. Se ho parlato con Lopetegui dell'infortunio? No, e' molto che non abbiamo avuto modo di parlare, dai tempi dell'under 21. E' vero anche che ho subito una lesione una settimana prima, però non so se mi voleva portare o no, così significa che dovrò fare ancora meglio. Cosa sarebbe il debutto? Qualcosa di speciale e bellissimo, anche perché in Spagna ci sono giocatori molto bravi che vengono lasciati fuori".

DEULOFEU - "Sta bene. Era da molto che non giocava e sta facendo buone partite davanti. Quello che gli mancava era il minutaggio. Deve continuare così".

DONNARUMMA - "E' un bravo ragazzo. E' giovane e ha ancora una lunga strada davanti, ma sappiamo tutti che portiere è. Nuovo Buffon? Questi confronti... Deve continuare a lavorare per essere uno dei migliori perché ha tutte le carte in regola per diventarlo. Lo vuole il Real Madrid, che ne pensa lui? Non glielo chiediamo. E' del Milan da quando è bambino e sta molto bene, però nel calcio non si può mai sapere".

RINNOVO E FUTURO - "Rinnovo in stand-by? Mi mancano due anni e mezzo di contratto e io dico sempre che sono felice qui, però vedremo quel che succederà in estate. Mi piacerebbe tornare in Spagna? Ci spero. E' sempre bello tornare nel proprio paese, ma ho un contratto e bisogna aspettare l'estate".

SE ARRIVASSERO OFFERTE DA REAL, ATLETICO O BARCELLONA - "Vedremo in estate. Con la vendita della società non si sa che squadra avrà il Milan, quale sarà la programmazione".

SOGNI MORATA E ISCO - "I cinesi li vogliono? Li conosco e i buoni giocatori sono sempre ben accetti. Li conosciamo tutti, darebbero molto".

SUPERCOPPA - "E' stato molto bello, per di più contro la Juventus che era una squadra invicibile, stava vincendo tutto... Oltre a battere loro, al Milan mancava da molto un titolo, è come l'abbiamo ottenuto, siamo stati superiori".

LA DOPPIETTA NEL DERBY - "Avevo detto per scherzo che sarei tornato a casa a piedi se avessi segnato due gol e avessimo vinto, ma ci hanno raggiunti nel finale... Ho detto prima o dopo 'se vinciamo'? Prima, ma è stata riportata solo la prima parte. Volevano tutti che me ne andassi a piedi, tutti erano più interessati a quello che al derby (ride, ndr).

BERLUSCONI VUOLE IL TREQUARTISTA, DOVE GIOCHEREBBE SUSO? - "Sono sempre stato una mezza punta, un 10, però ho giocato abitualmente sulla destra perché molti allenatori usano un modulo con le ali. Con Montella, anche se sono in fascia, ho libertà: mi dice di venire a prender palla dietro la punta e girarmi. Più opzioni di far gol dalla destra? Sì, è più difficile per i difensori coprire il tiro".

BERLUSCONI - "E' venuto spesso a Milanello e in spogliatoio in alcune partite importanti, ma non lo vediamo da molto tempo, suppongo per la cessione della società. Com'è da vicino? Uno molto tranquillo, parla di tutto e con tutti. Ti impressione averlo davanti, perché è molto famoso, ma ti sta molto vicino".

MONTELLA - "Dopo tanti anni sembra che stia facendo le cose per bene. E' molto tattico, si vede in partita. E sì, abbiamo cambiato l'alimentazione, facciamo sessioni di Yoga e, per quanto riguarda l'aspetto mentale, c'è la nutrizionista che lavora con lui. Non sappiamo se aiuta davvero o è una questione psicologica, però in campo si nota".

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