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  • Svezia-Italia: torna Ibra? Gli ABBA sì! Ascolta le canzoni da 'Premio Nobel'

    Svezia-Italia: torna Ibra? Gli ABBA sì! Ascolta le canzoni da 'Premio Nobel'

    • Vanni Paleari
    La Svezia, nostra avversaria nello spareggio mondiale, rievoca una serie di cliché immediati: i mobili di legno, infiniti giorni di buio in inverno e la luce perenne in estate, città efficaci ed efficienti, uno stile di vita invidiabile, bellissime ragazze bionde e un sistema di welfare tra i migliori in Europa. 
    Anche il calcio non è da meno, e quando si dice Svezia in Italia affiorano subito alla mente ricordi indelebili: dal tridente Gre-No-Li di rossonera memoria a Zlatan Ibrahimovic (che per fortuna non sarà un nostro spauracchio, ma non esclude la possibilità di tornare in nazionale per Russia 2018 in caso di qualificazione), passando per Brolin, Kennet Andersson e Stromberg

    Stile di vita e sport a parte, la Svezia è anche un fulcro culturale di primo livello. Non è un caso che proprio nel paese scandinavo sia nato il Premio Nobel, onorificenza nata dalle ultime volontà di Alfred Nobel. Il chimico svedese, nel 1896 appena prima di morire, stabilì un premio annuale per chi si fosse distinto nei campi di letteratura, chimica, medicina, fisica e pace (discipline alle quali si è aggiunta l’economia nel 1969), per espiare la 'colpa' di aver inventato nel 1867 la dinamite e la balistite. Anche il Nobel, a suo modo, ha un forte legame con l'Italia: non solo per le venti menti geniali nate nel Belpaese tra i premiati (Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Giosuè Carducci, Luigi Pirandello, Dario Fo e Rita Levi-Montalcini solo per citarne alcuni) ma anche perché il testamento di Alfred Nobel è stato scritto ed è conservato a Sanremo, presso Villa Nobel, dove Alfred è morto. 

    Tra le discipline premiate ogni anno il 10 dicembre a Stoccolma la grande assente è però la musica. Un solo musicista nella storia ha conseguito il Nobel: si tratta del grande Bob Dylan, premiato con il premio per la letteratura nel 2016 "per aver creato una poetica espressiva all'interno della grande tradizione canora americana". Una premiazione non priva di polemiche, dato che Robert Allen Zimmerman (vero nome del cantautore statunitense) non si è presentato al Konserthuset (sede della cerimonia) il 10 dicembre 2016, per non meglio identificati impegni personali e ha delegato al ritiro l'amica Patti Smith al suo posto, con un discorso di ringraziamento da leggere. Dylan avrebbe poi ritirato personalmente il premio in una cerimonia privata in occasione di un suo concerto a Stoccolma nella primavera 2017. Il suo discorso di accettazione è diventato addirittura un libro di circa 35 pagine ed è notizia di questi giorni che sarà venduto in edizione limitata (100 copie) alla 'modica' cifra di 2500 dollari. Bob Dylan sarà in concerto in Italia dal 3 al 9 aprile 2018, tra Roma, Firenze, Mantova e Milano, sarà un'occasione unica per vedere un premio Nobel con pianoforte e chitarra. 

    In assenza del Nobel per la musica, in realtà, gli svedesi si sono inventati una specie di surrogato. Una specie di Nobel per la musica, infatti, esiste ed è il Polar Music Prize, che viene assegnato ogni anno sempre a Stoccolma. Il Polar è stato istituito nel 1992 dal manager della più grande band che la Svezia abbia mai regalato al mondo: gli Abba. Il celebre quartetto pop, che ha fatto ballare intere generazioni con le note di hits come Mamma Mia, Dancing Queen e Fernando, ha venduto, in 12 anni di attività (dal 1970 al 1982), circa 400 milioni di dischi, cifre da capogiro che li piazzano subito dietro a Beatles, Madonna, Michael Jackson ed Elvis nelle vendite. Agnetha, Benny, Bjorn e Anni-Frid, dalle cui iniziali è stato costituito un acronimo che rappresenta un mito, sono pronti a tornare sulle scene grazie a un'epica reunion tecnologica organizzata per il 2018 dalla Universal Music e il manager delle Spice Girl Simon Fuller

    Gli Abba hanno aperto la strada e ispirato altri grandi nomi della scena musicale svedese che hanno fatto fortuna in giro per il mondo, con le più svariate sonorità. C'è il rock di Europe, Cardigans e The Hives, il pop di Andreas Johnson, The Ark e Roxette, il punk dei Millencolin, la dance di Ace Of Base e Alcazar e l'house elettronica di Swedish House Mafia e Avicii

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    Insomma, ce n'è per tutti i gusti e sarà importante avvicinarsi allo spareggio con una bella playlist musicale svedese, ascoltata sul proprio divano Ikea dopo un allenamento sul quadro svedese, magari telefonando con un Ericsson, "facendo l'accento svedese" di fantozziana memoria. Tutto purché la prossima estate, in Russia, si possa giocare a calcio in italiano, senza essere prigionieri di un Mondiale senza Azzurri, in preda alla sindrome di Stoccolma. 

    Instagram: @vannipale

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