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  • Talent Scout 'Scoprite la Croazia, il mental coach, tattiche e schemi...'
Talent Scout 'Scoprite la Croazia, il mental coach, tattiche e schemi...'

Talent Scout 'Scoprite la Croazia, il mental coach, tattiche e schemi...'

 

Calciomercato.com ha posto all’Agente FIFA Jean-Christophe Cataliotti, titolare del corso organizzato a Reggio Emilia sabato 24 novembre per aspiranti osservatori di calcio (info su www.footballworkshop.it), alcune domande sull’attività del talent scout.

Che suggerimenti si possono dare agli aspiranti talent scout a caccia di campioncini?

Il primo è che occorre visionare tanti calciatori e prendere appunti sulle caratteristiche tecniche, tattiche e fisiche degli stessi. Solo creando un consistente archivio di relazioni si potrà scegliere nel mazzo la carta vincente.

La ricerca in quali campionati va fatta?

Intanto è consigliabile setacciare tutti i campionati giovanili della propria regione di appartenenza. Ovunque si può nascondere il talento, anche nei campionati all’apparenza meno interessanti (al Sud ritengo che si possa lavorare molto bene!). Poi, se si vuole osare un po’ di più, può risultare utile spingersi all’estero, come in Croazia per fare un esempio.

Perché in Croazia?

La Croazia nel 2013 entrerà a far parte della UE e, di conseguenza, i calciatori, diventando comunitari, saranno oggetto di interesse di tantissime società europee dato che sarà possibile tesserare i suddetti calciatori senza i limiti posti dalle Federazioni nei confronti degli atleti extracomunitari.

Vale a dire?

In estrema sintesi, i calciatori extracomunitari possono essere tesserati in numero non superiore a due solo in Serie A, mentre nessun extracomunitario è tesserabile in Serie B e in Lega Pro. Ciò, ovviamente, in Italia; nelle altre Federazioni occorre essere a conoscenza delle relative norme organizzative interne, ma, in ogni caso, i limiti al tesseramento di calciatori extracomunitari sono comuni a tutte le Federazioni comunitarie.

Tornando all’aspetto tecnico, cosa occorre osservare in un calciatore?

Ogni agente, ogni osservatore segue propri parametri per valutare e giudicare un calciatore promettente. Io e il mio osservatore Paolo Greatti puntiamo molto su quello dei “tempi di gioco”, che non manchiamo mai di descrivere in occasione dei nostri workshop e di utilizzare quando sediamo in tribuna. Tuttavia, quando si valutano i calciatori giovani, ritengo che non occorra fermarsi solo alle caratteristiche tecniche. Grande attenzione andrebbe riposta anche agli aspetti comportamentali del giovane calciatore, in campo e fuori dal campo. Un calciatore, dotato di grandi mezzi tecnici e fisici, potrebbe, infatti, non essere supportato da un’adeguata spinta motivazionale.

E questa spinta motivazionale chi la può dare?

Nasce, innanzitutto, all’interno della famiglia, e continua sul rettangolo verde dovendo essere impartita dai tecnici della squadra. A volte, se il calciatore è particolarmente promettente, ma manca di un adeguato supporto motivazionale, potrebbe essere consigliabile il ricorso ad un mental coach.

Chi è il mental coach?

E’ un professionista che allena la mente dei calciatori. Personalmente conosco Roberto Civitarese, mental coach di tantissimi calciatori professionisti (come Fabio Borini) e, devo dire, che le sue tecniche (per intenderci, quelle della PNL applicate al calcio) per far crescere un calciatore – soprattutto se giovane – da un punto di vista motivazionale le trovo straordinarie perché possono “salvare” un calciatore giovane di belle speranze, ma non adeguatamente “attrezzato” da un punto di vista caratteriale, da una carriera calcistica destinata ad un probabile insuccesso. Troppi, infatti, i casi di calciatori giovani che si perdono perché non credono nei propri, vanificando, così, anche il lavoro dei talent scout e degli agenti che avevano riposto su di loro tante aspettative!

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