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  • Talk Juve. Giletti a CM: 'Nel '77 a Bilbao, che storia! Del Piero? Sentenza Agnelli'
Talk Juve. Giletti a CM: 'Nel '77 a Bilbao, che storia! Del Piero? Sentenza Agnelli'

Talk Juve. Giletti a CM: 'Nel '77 a Bilbao, che storia! Del Piero? Sentenza Agnelli'

  • Gianluca Minchiotti

 

 
 
E' Massimo Giletti l'ospite di questa settimana della rubrica Talk Juve. Giornalista e conduttore televisivo, volto di Rai 1, Giletti racconta a Calciomercato.com la sua Juventus: dai ricordi più belli agli amici bianconeri, dall'attualità (Del Piero, la sfida di domenica con l'Inter) ai sogni di mercato. 
 
Partiamo dall'uomo della settimana, Alex Del Piero. Dopo il suo gol al Milan, tanti tifosi juventini vorrebbero che il club tornasse sui suoi passi e confermasse il capitano ancora per una stagione...
"Quando un presidente sentenzia, e questo è quello che ha fatto Andrea Agnelli, non si torna indietro. Alex sta dimostrando ancora una volta di essere un grandissimo professionista, per quello che dà in campo e per il suo comportamento, e a me spiace tantissimo che dalla prossima stagione non sarà più un giocatore della Juve. A me mancherà molto, ma la decisione ormai è stata presa".
 
Dove crede che andrà a terminare la carriera?
"Penso che Del Piero vorrà sicuramente fare una grande esperienza all'estero, direi più negli Stati Uniti che in Ighilterra".
 
Dopo il Milan in Coppa Italia, arriva l'Inter in campionato. Quella con i nerazzurri non è mai una partita come le altre...
"In questa gara a fare la differenza sarà la grande voglia di vincere della Juventus di fronte all'antagonista storica, un antagonismo che va anche al di fuori di quello che accade in campo. Per la Juve quella con l'Inter infatti è anche una partita contro l'ingiustizia subita con Calciopoli, visto che, con tutto il rispetto per Facchetti, le intercettazioni uscite dopo il 2006 hanno dimostrato che a pagare dovevano essere anche altri, non solo la società bianconera".
 
Che Inter si troverà di fronte la squadra di Antonio Conte?
"L'Inter ora è alla fine di un ciclo, come è normale che sia. Mourinho due anni fa ha vinto tutto, ma dal punto di vista psicologico e delle motivazioni quella che è rimasta, dopo l'era Mourinho, è un'Inter distrutta. E' una cosa normale: nel calcio, come nella vita, ci sono i cicli. Quello nerazzurro è finito e la squadra è da rifondare". 
 
Qual è il suo ricordo più bello legato alla Juve?
"Sono tante le emozioni che mi ha dato la Juventus. Mi ricordo ad esempio il giorno della scudetto del 2003, il 27esimo della storia bianconera: il match che sancì la conquista matematica del titolo fu Juventus-Perugia, allo stadio Delle Alpi. Io ero a bordo campo, dietro a una porta. Mi dissero di stare lì zitto e muto, ma al primo gol non seppi resistere e corsi a festeggiare insieme al gruppo festante dei giocatori. Il ricordo più bello in assoluto però è legato alla finale della Coppa Uefa 1977, contro l'Athletic Bilbao. Avevo 16 anni e seguii tutte le partite del primo successo internazionale della Juve, una squadra fortissima e tutta italiana. A Bilbao, per la finale di ritorno, andai insieme a mio fratello. Avevo 16 anni, fu un'avventura straordinaria e la partita fu una sofferenza indescrivibile, ma alla fine portammo a casa il trofeo".
 
E' amico di ex giocatori della Juventus o di qualche protagonista della Juve di oggi?
"Conosco Zoff, con il quale c'è una grande possibilità di scambio intellettuale (e mentre parliamo per telefono con Giletti, scopriamo che Dino Zoff è proprio lì in compagnia dell'intervistato, ndr). E poi ho un gran bel rapporto con Gianluca Pessotto, con Giorgio Chiellini e con Paolo De Ceglie".
 
De Ceglie che proprio due giorni fa ha rinnovato il suo contratto fino al 2017...
"Ci mancava altro che non gli rinnovassero il contratto! Sta facendo benissimo e ha un cuore bianconero".
 
Qual è il suo sogno di mercato per la Juve del prossimo futuro?
"Io credo nel 'primo non prenderle'. E' vero che la Juve ha la difesa meno battuta della Serie A e un attacco che stenta un po' a segnare, ma fra difesa e centrocampo, se potessi scegliere dove fare un grande colpo, privilegerei la difesa. Quindi, se parliamo di sogni, dico che prenderei Thiago Silva. Ma è un sogno, perché acquistare Thiago Silva è impossibile, come lo sarebbe tentare di comprare Messi...".
 
A proposito di Messi, lei nel 2000 presentò il Fifa World Player, premiando Pelè e Maradona come migliori calciatori del XX secolo. Messi ormai sta superando entrambi?
"Per farlo deve vincere un Mondiale. Gli altri due lo hanno fatto. Per superarli, a Leo manca proprio la Coppa del Mondo". 
 

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