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  • Tavolo della pace:| Petrucci 'Siamo sereni'

    Tavolo della pace:| Petrucci 'Siamo sereni'

    Ritrovare la serenità per programmare il futuro. Con il placet del governo il mondo dello sport si ritrova al Coni per il 'tavolò definito della pace dopo le continue liti di cui il calcio in particolare è stato protagonista negli ultimi tempi: a fare le convocazioni il padrone di casa, il capo dello sport olimpico, Gianni Petrucci che aveva già cercato di ricomporre soprattutto lo scontro sull'asse Milano (sponda nerazzurra) e Torino (versante bianconero) scaturito dallo scudetto 2006 revocato alla Juve per l'affaire Calciopoli e assegnato a tavolino all'Inter.

    «Spero solo che l'incontro serva a portare un pò di serenità nel mondo del calcio» ha detto Petrucci, che con il segretario generale, Raffaele Pagnozzi e il presidente della Figc Giancarlo Abete, alla vigilia della riunione ha incontrato il ministro del turismo e sport, Piero Gnudi. Un'occasione per aggiornare il ministro proprio sugli sviluppi del tavolo di domani e sulle necessità di modifiche legislative, alcune già al vaglio del Parlamento. Da parte del governo c'è stata disponibilità a portare avanti le istanze presentate dallo sport, che dovrà produrre un'ampia documentazione per ognuno degli argomenti in discussione e una relazione all'esito della riunione di domani, anche in vista di un ulteriore incontro di lavoro. Un tavolo abbastanza ristretto a cui, oltre ai vertici delle istituzioni sportive, siederanno solo Andrea Agnelli e Massimo Moratti, l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, il presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis, e quello onorario della Fiorentina, Diego Della Valle. Una lista di in invitati che aveva fatto arrabbiare più d'uno, primo fra tutti il patron del Cagliari Massimo Cellino, che ha accusato Petrucci di «affossare la Lega».

    «Chi non c'è non si deve offendere - ha sottolineato Petrucci -, non ho affossato la Lega perchè i presidenti saranno comunque rappresentati da me e da Abete, È già un risultato importante essere riuscito a farli incontrare qui, nessuno ci credeva». «È un momento importante di confronto, un'occasione di chiarimento collegata ad una progettualità - ha detto Abete - C'è una necessità di guardare avanti, per il Paese e per il mondo del calcio. La Figc ha un ruolo di terzietà, l'incontro è giusto ma non ci faremo strattonare: siamo disponibili, ma non subiremo pressioni che determinino delle forzature». E se Moratti aveva già detto di venire a Roma con molta curiosità, Galliani si augura che il tavolo possa chiudere il capitolo calciopoli. «Spero che a mezzogiorno scoppi la pace» ha detto l'ad del Milan, lieto di far parte della rosa ristretta degli invitati. Dire che sarà calma piatta, tutto pacche sulle spalle e sorrisi però è utopistico. Lo sa anche Petrucci («sarei un fanatico se pensassi il contrario»), con l'augurio però che sia un'occasione costruttiva, guardando alla revisione della legge 91 o parlando di stadi, per ridare slancio al futuro.

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