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  • Terremoto giudiziario per il calcio italiano? Molto rumore per nulla
Terremoto giudiziario per il calcio italiano? Molto rumore per nulla

Terremoto giudiziario per il calcio italiano? Molto rumore per nulla

Calciomercato.com ha interpellato l'avvocato e procuratore sportivo Jean-Christophe Cataliotti per cercare di comprendere meglio la portata della gravità delle indagini della Procura di Napoli sulle evasioni e false fatturazioni che stanno coinvolgendo un numero cospicuo di dirigenti, procuratori e calciatori.

Cataliotti, tra le accuse gli inquirenti hanno, in particolare, posto l'attenzione su un sistema che coinvolgeva contemporaneamente dirigenti, procuratori e calciatori; in pratica, riferisce la Procura di Napoli, i procuratori "provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le proprie prestazioni, simulando che l'opera di intermediazione fosse stata resa nell'interesse esclusivo del club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi". Era questo il sistema?
Probabilmente il sistema era questo, essendo in corso una indagine da parte della Procura di Napoli. Quest'ultima dovrà, però, accertare le reali responsabilità delle parti coinvolte, parti che, a mio avviso, sono state colpite da un fulmine a ciel sereno. Mi spiego meglio. Seppure le indagini siano riferite a fatti che sarebbero stati commessi nel periodo compreso tra il 2009 e il 2013, il "sistema" delle commissioni pagate dalle società - al posto dei calciatori - ai procuratori è sempre esistito da quando è nata la figura del procuratore in Italia. Consentitemi un breve excursus su tale figura. Con l'abolizione del vincolo sportivo sancita dalla legge n. 91/1981 si aprirono in Italia nuovi scenari non più incentrati sul ruolo di mercato dominante delle società; venne, infatti, attribuito nuovo e rilevante potere contrattuale ai singoli calciatori, riappropriatisi, grazie allo svincolo e alla libertà di circolazione, del loro destino lavorativo e sportivo. Ed ecco, da qui, la rapida affermazione di una figura, quella dell'agente, rivelatasi sempre più indispensabile nell'affiancare e assistere il calciatore nelle dinamiche - spesso perigliose, senza una guida sicura - dei trasferimenti e delle trattative contrattuali.
Ebbene, arriviamo al punto. I procuratori, ai sensi del loro regolamento (quello antecedente al nuovo entrato in vigore il 1° aprile 2015), in occasione di una trattativa contrattuale innanzi a una società di calcio, erano soliti, una volta concluso il contratto di prestazione sportiva del calciatore, chiedere alla società di calcio di sostituirsi al calciatore nel pagamento della loro provvigione. Ecco, a titolo esemplificativo, come poteva essere trattato l'argomento:
Procuratore del calciatore: "Direttore, per la procura del calciatore come ci accordiamo? Io avrei diritto al 5% sull'ingaggio lordo del mio calciatore, ma non vorrei togliere nulla allo stipendio del mio assistito. Quindi, propongo: me la pagate voi la commissione?".
Direttore: "Va bene la commissione la paghiamo noi, ma mi mandi la fattura, mi raccomado!".
Un sistema, una prassi, una consuetudine, chiamatela come volete. Le tre parti coinvolte, società, procuratore e calciatore erano tutte informate e d'accordo. E l'interesse del calciatore brillantemente tutelato! Il procuratore non dovrebbe curare gli interessi dei calciatori? Stipendio pieno e procura dell'agente comunque pagata. Tutti d'accordo, stretta di mano e foto per i posteri!

Ma questo sistema era irregolare...
Non dico il contrario. Dico che questo è sempre stato il sistema. Tanto che oggi, con l'entrata in vigore del nuovo regolamento per i servizi del procuratore sportivo, il sistema è stato "legalizzato". Oggi, alla luce del sole, il procuratore può decidere chi far pagare la sua commissione e, addirittura, nella stessa operazione di mercato potrebbe ricevere contemporaneamente una commissione sia dalla società che dal calciatore da lui rappresentato. E' stato, infatti, abolito il divieto del c.d. "doppio mandato".

Solo in Italia le trattative con i procuratori erano impostate come ci ha descritto?
Con assoluta certezza posso affermare che in Francia e in Inghilterra le commissioni ai procuratori le hanno sempre pagate le società sostituendosi ai calciatori, ma nessuno ha mai sollevato terremoti giudiziari!

Perchè così tante persone sono state coinvolte nelle indagini della Procura di Napoli?
Perchè non si tratta di fatti isolati. Ripeto: è sempre stato un sistema, diffuso e accettato da tutte le parti coinvolte come prassi normale. Che poi questo sistema abbia assunto i connotati di un meccanismo fraudolento ai danni dello Stato Italiano dovrà essere la Procura di Napoli ad accertarlo. Ma non potrà non tenere conto del fatto che oggi, a partire dal 1° aprile 2015, quel meccanismo è stato "legalizzato"e che, in passato, era sempre stato tacitamente accolto. Per me - volendo scomodare Shakespeare - di questa vicenda giudiziaria si sta facendo "Molto rumore per nulla"!

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