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  • Roma, ecco chi salta dopo Garcia

    Roma, ecco chi salta dopo Garcia

    • Francesca Schito
    "Se affonda Garcia, affondiamo tutti insieme". Le ore convulse che sta vivendo la Roma e che, a meno di colpi di scena mai da scartare ma che a questo punto sembrano davvero difficili da vedere, porteranno all'esonero di Rudi Garcia e all'arrivo di Luciano Spalletti, non indicano il tecnico francese come l'unico sconfitto della vicenda. La rinuncia al transalpino e la scelta del mister toscano, cavallo di ritorno dalle parti di Trigoria, è anche la sconfitta dell'uomo che ha creato questa Roma. Si affonda tutti insieme, diceva Walter Sabatini a inizio dicembre. E' passato un mese e il progetto Garcia sta naufragando miseramente. Con lui, anche la leadership del direttore sportivo.

    IL SUSSULTO - Nella giornata di ieri, il dirigente giallorosso ha fatto trapelare alcune dichiarazioni. Lo ha fatto in maniera anomala, rendendo pubblica una sua email rivolta a un tifoso. "La scelta dell'allenatore la indirizzo io". Un sussulto d'orgoglio, un'affermazione che racconta solo parzialmente la realtà. Non è questa la soluzione che aveva in mente Walter Sabatini, che probabilmente avrebbe già sollevato dall'incarico Garcia alla fine della scorsa stagione. Il colloquio con la proprietà portò alla conferma del tecnico, salvo poi vedere le parti totalmente ribaltate dopo la trasferta di Borisov in Champions League. Proprietà furente, Sabatini più pacato. Il ds non avrebbe gradito il cambio in corsa, non ritenendo particolarmente affascinanti i nomi dei vari traghettatori. Come risolvere il tutto? Con Garcia traghettatore di se stesso, in sella fino a giugno per poi sferrare l'assalto a un allenatore di grido come Antonio Conte. Ma qualcosa ha stravolto gli equilibri.

    TRA STAFF E RISULTATI - Era il 29 settembre quando Garcia rischiava per davvero l'esonero, salvato dal suo direttore sportivo. Palermo-Roma del 4 ottobre diventa il primo crocevia per il tecnico francese. Vittoria convincente, giallorossi che ripartono fino all'apice della stagione, l'1-2 di Firenze: Roma capolista in solitaria, crisi dimenticata. Il successo nel derby a blindare l'allenatore, prima di un dicembre da incubo. Quando la Roma scricchiola, Garcia lancia messaggi inequivocabili nei confronti di uno staff di preparatori, capitanato da Darcy Norman, che gli è stato imposto proprio da Pallotta. Chissà se le frecciatine del tecnico hanno giocato o meno un ruolo importante nella scelta del presidente. Che dopo Roma-Milan ha comunque rispedito tutto al mittente. "La partita mi ha disgustato, la condizione atletica è molto buona e questo è un fatto". Colpa del tecnico, dunque. La mediazione di Sabatini non è servita.

    IL FUTURO - Il direttore sportivo giallorosso, con le spalle al muro sul fronte traghettatore, ha provato comunque un colpo di coda di nome Jorge Sampaoli. Un uomo di rottura, dal grande profilo internazionale, un allenatore per il futuro con cui lavorare fianco a fianco. Ma la clausola rescissoria necessaria per liberarlo dal Cile e la volontà di Pallotta hanno portato la Roma al ritorno al passato. La società che si era presentata con Luis Enrique, con una scelta compiuta "perché rappresenta la discontinuità", decide di colpo di invertire la rotta. E ora anche il futuro di Sabatini inizia a diventare nebuloso. Il nome di Conte, qualche mese fa, aveva inevitabilmente fatto pensare anche a quello di Giorgio Perinetti, ma l'arrivo di Spalletti spazza via l'ipotesi. Ora Sabatini dovrà mettersi al servizio del tecnico toscano, accontentare le sue richieste in un mercato di gennaio che suona molto simile a quello affrontato da Roberto Mancini nello scorso inverno. Preparare l'organico per lo sprint finale e iniziare, se possibile, a guardare al prossimo campionato. Ammesso che in estate tocchi ancora a Sabatini.

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