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  • Tifosi a Varsavia, dalla Lazio: 'Siamo al lavoro senza certezze'

    Tifosi a Varsavia, dalla Lazio: 'Siamo al lavoro senza certezze'

    Anche Stefano De Martino, responsabile della comunicazione della Lazio, ha voluto fare il punto su quanto avvenuto ieri a Varsavia. 'Noi avevamo chiesto che i tifosi che si fossero radunati per andare insieme allo stadio venissero scortati, invece ci sono stati questi fermi preventivi per evitare disordini - le sue parole a Lazio Style Radio -. Io, il segretario e Igli Tare abbiamo cercato di avere notizie durante la gara. Il direttore sportivo ci ha aiutato anche con la lingua, visto che parla tedesco. Ci ha raggiunto immediatamente allo stadio pure l'ambasciatore italiano. I tifosi venivano accompagnati in vari commissariati; alcuni li abbiamo individuati tramite le loro stesse chiamate, ci comunicavano la loro posizione attraverso il gps del telefonino. Tra il primo e il secondo tempo dopo le chiamate incessanti sono state rilasciate sessanta persone. Dopo questo dato non ne abbiamo un altro preciso: altre 20 persone sono state rilasciate in seguito, almeno da quello che so io. Immagino che un altro gruppo sostanzioso venga liberato già in queste ore, ma bisogna capire se c'è un gruppo di persone che verrà trattenuto per un comportamento non in linea con i regolamenti. Un fermo preventivo, comunque, non ha giustificazioni: un gruppo di persone dovrà essere ascoltato dalle forze dell'ordine per chiarire presunti atteggiamenti di cui noi e gli organi di stampa italiani non abbiamo notizia. Non abbiamo filmati o altre notizie, fino alle 4:30 circa siamo stati al telefono e ho sentito anche alcuni nostri tifosi. Oggi continueremo a lavorare con gli organi preposti qui in Italia e, a seconda delle evoluzioni, vi terremo informati. Al momento non c'è nessuna certezza'.

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