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  • Torino, Bruno: "Ma quali pressioni, quella granata è una piazza splendida"

    Torino, Bruno: "Ma quali pressioni, quella granata è una piazza splendida"

    Oltre alla lunga intervista concessa al quotidiano “Tuttosport”, l’ex calciatore del Toro Pasquale Bruno affida ad un post su Facebook le sue sensazioni sull’attuale momento dei granata. Ecco il suo messaggio: “Non capisco davvero gli atteggiamenti della società, di Cairo e di Ventura. Io davvero non riesco ad identificarmi in questo Toro. E qui non si tratta nemmeno dei risultati, si può vincere ed anche perdere, ma è il come che lascia perplessi, e determinati atteggiamenti che fanno arrabbiare più di certe sconfitte. Io nel Toro ci ho giocato, ho dato l’anima, so come funziona, conosco la piazza e ora che sono tifoso, mi sento preso in giro e sono indignato. Domenica lo squallido 0-0 contro il Carpi, le solite scuse, il solito teatrino. Ventura che parla di pressioni esterne, giocatori stressati, di ambiente difficile. Trovo che tutto ciò sia incredibile, che non stia in cielo e nemmeno in terra. La tifoseria granata è calda, passionale, generosa, accetta di lottare, di sacrificarsi, sopporta e ci mette sempre il cuore. Non chiede la luna, ma solo rispetto, lotta, orgoglio, spirito e granatismo. Domenica allo stadio c’erano 23 mila spettatori contro il Carpi. Tifo che ha sostenuto la squadra dal primo all’ultimo minuto. Dove sarebbe la pressione? Se i giocatori si dicono stressati da questa piazza, chiedano a Cairo di stracciare i loro contratti e se ne vadano altrove. Torino è una piazza meravigliosa e va capita, compresa. Altrimenti meglio lasciar perdere. Se questi si fossero trovati ai miei tempi, davanti a 60 mila persone contro il Real Madrid cosa facevano? Giocavano con il pannolino? Poi non parliamo del teatrino post partita del Presidente e tecnico. Squadra in caduta libera, una vittoria in casa su 7 partite e loro ridacchiano? Non hanno capito nulla nemmeno loro. La squadra perde il Derby di Coppa per 4-0 ed i giocatori ridacchiano e scherzano con gli avversari che li hanno appena umiliati? No, non ci sto. Il Toro è orgoglio appartenenza e sacrificio. Cairo è un uomo d’affari e antepone tutto prima dei tifosi. Ma non solo Cairo, la società è inesistente. Petrachi Yesman che sparisce quando le cose vanno male. Persone senza spina dorsale. C’è qualcuno che ha il coraggio di dire che le cose non vanno come dovrebbero? Ognuno pensa solo ai propri interessi personali. Per Ventura poi è sempre colpa degli altri. Io sia chiaro non sono contro nessuno. Vorrei solo vedere una squadra indemoniata. Una squadra che dà l’anima, che ci mette orgoglio e determinazione. Una squadra che ci tiene per davvero. Questi non conoscono la storia del Toro. Magari non sanno nemmeno chi è Radice. Ma per contro, c’è qualcuno che gliela insegna? Non ci capisco più nulla. Non capisco i giocatori, non capisco l’atteggiamento della società. Non capisco perché si nascondano sempre dietro ad affermazioni distanti dal sentimento popolare. Mi dà fastidio questa apatia. Il Toro dovrebbe lottare sempre per l’Europa League come minimo. Dopo le 5 squadre oggettivamente più attrezzate e ricche, dovremmo esserci noi. Essere almeno come il Sassuolo. Spero che le prossime gare smentiscano quello che ho detto. E soprattutto che si recuperi un legame con la gente. Ma purtroppo la vedo dura. E quel 4-0 nel Derby purtroppo ha smascherato tutto.”
     

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