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  • Torino: cederne uno e scontentarne cento

    Torino: cederne uno e scontentarne cento

    • Andrea Scappazzoni

    Il Torino riparte dalla difesa. Le certezze sono qui, in questo reparto che prima ha stupito per l'eccellenza dimostrata e poi ha deluso per la pochezza dell’ultima parte di campionato. Da qui si ricomincia, in casa granata, come se gli elementi della retroguardia fossero le fondamenta della squadra su cui Giampiero Ventura vuole costruire il futuro del Torino. Probabilmente partirà D'Ambrosio, ma resteranno Darmian, Glik, Rodriguez, Masiello e forse anche Di Cesare. E Ogbonna? Alla fine, forse, resterà anche il centrale di Cassino: Cairo non ha interesse a svenderlo e lo stesso giocatore potrebbe avere la necessità di ritrovarsi in una piazza meno ambiziosa - come purtroppo è Torino rispetto a Napoli, per esempio, ora come ora - e pertanto la sua partenza dal capoluogo piemontese non è così scontata.

    Ogbonna può restare, quindi, ma come anche per il caso riguardante Cerci, la permanenza in granata del centrale dipende anche da quanto competitivo sarà il Torino in vista della prossima stagione. Se l’operazione di riconferma di Ogbonna (e Cerci) dovesse avere successo, per il Toro ci sarebbero molti problemi in meno per poter costruire una squadra all'altezza del prossimo campionato di Serie A: anche l'ambiente, infatti, recepirebbe al meglio il segnale della riconferma di Ogbonna (ancor meglio se accompagnata da Cerci), come normale che sia. Se i granata dovessero liberarsi dei loro giocatori più rappresentativi - dopo aver già dato l'addio a Bianchi - allora il segnale sarebbe chiaro: 'Ci accontenteremo. Non possiamo ambire ad una classifica diversa da quella del campionato appena concluso', è il messaggio implicito recepito dal 'popolo' del Torino.

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