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  • Torino:|I 10 comandamenti granata

    Torino:|I 10 comandamenti granata

     

    Primo, dissimulare. Con gli amici pigiami: «Stasera vincete facile». Con mia moglie: «Non credo proprio che andrò» (L’ultima volta mi ha telefonato mentre le squadre entravano in campo per augurarmi buon divertimento, come se il derby fosse uno svago e non la fatica balorda che è).  
    Soprattutto con me stesso, ripetendomi il mantra più falso dell’universo: «È una partita come le altre, è una partita come le altre…».  
     
    Secondo, ingannare l’attesa con qualche passatempo nevrotico. La classifica dei tre granata da derby (Pupi, Agroppi e Maspero per meriti archeologici). O quella dei tre pigiami con la faccia più da pigiama (Bettega, Platini e Casiraghi, ma occhio a Giovinco: promette bene). Terzo, proiettarsi nella mente un filmino di autoricarica. Il mio comincia con una mano di bimbo che scompare in quella enorme del papà («Anduma, gagnu!») mentre entriamo al derby la settimana dopo la morte di Meroni, continua con una sventola di Puliciclone all’incrocio dei pali che ho rivisto su YouTube soltanto 11327 volte e finisce con un pallone che vaga nell’iperspazio, vanamente inseguito dai satelliti della Nasa: il rigore di Salas. Quarto, concedersi due minuti di svago con la striscia Disney dove il mio papero preferito, Paperoga, assiste al derby Rubentus-Corino. Quinto, indignarsi con Paperoga per l’inopinato errore commesso: si dice Torino, non Corino. Sesto, affacciarsi ai misteri del cosmo, ponendosi le domande che arrovellano i filosofi di ogni tempo: l’arbitro Rocchi sarà mica quel Rocchi che in un derby di qualche anno fa convalidò un gol di Trezeguet in fuorigioco da qui a Pinerolo? Con un biglietto di curva (costo 40 euro) quanti metri quadrati intorno allo stadio (costo 0,58 euro) potrà comprarsi un tifoso del Toro?  
     
    Settimo, avviare il rito della vestizione: mutanda granata, sciarpa granata, figurina scolorita di Fortunato Torrisi (sempre sia lodato) nella tasca dei jeans. Ottavo, sintonizzarsi su Google map per trovare il Pigiamificio. Ci vorrà il passaporto? Nono, mettersi in marcia verso l’ignoto. Come sarà un derby senza Maratona? Un derby senza gli sfottò fra le curve non è più un derby, ma una partita come le altre… Decimo, una partita come le altre? Adesso non esageriamo. Sugli spalti il rapporto sarà 1 a 25. Tutto congiura contro di noi. Eppure non saremo soli. Se muovo appena le dita, sento sulla mia mano quella grande e calda di papà («Anduma, gagnu!») e mi sembra già di udire la voce del Gladiatore mio omonimo, granata fino al midollo almeno quanto l’imperatore Commodo era zebrato, mentre sussurra all’orecchio di capitan Bianchi: «Al mio segnale scatenate l’inferno».  

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