L’emergenza che sta colpendo il Torino sta mettendo in evidenza la necessità di intervenire sul mercato di gennaio. Un po’ perché la qualità manca già dall’estate e un po’ perché alcuni elementi della rosa granata non si stanno dimostrando fisicamente affidabili. Il caso di Brighi è lampante: tra ritiro e campionato sono già tre gli infortuni muscolari patiti dal giocatore ex Roma. E senza la sua qualità il Torino patisce: non poco. Senza di lui il centrocampo manca di quell’esperienza che i Bellomo e gli El Kaddouri non possono avere, per motivi anagrafici. Ci sono allora i Vives e i Basha, ma anche Gazzi: eppure tra di loro manca la qualità, mentre non viene meno la quantità, senza dubbio. Il Toro però non può andare avanti così, soprattutto nella seconda metà del campionato: rischiare e giocare al risparmio nel prossimo mercato può rivelarsi deleterio, perché il Torino ha bisogno di alternative e soluzioni nuove da proporre in campo, per evitare di gettare al vento quanto di buono fatto fino ad oggi, nonostante le mille difficoltà incontrate. Gli infortuni riscontrati in questo avvio di stagione non erano preventivabili e dunque non si poteva fare tanto di più in estate. Tuttavia, per la prossima sessione di mercato i piani dovranno essere chiari e celeri: il Toro, per il momento, dovrà stringere i denti e dare il massimo, per limitare i danni in attesa del prossimo mercato e, più nell'immediato, del pieno recupero dei suoi uomini più importanti, in difesa come a centrocampo, laddove gli infortuni e la sfortuna hanno risparmiato davvero pochi giocatori.