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  • Torino, Masiello:| 'Siamo da quota 50 punti'

    Torino, Masiello:| 'Siamo da quota 50 punti'

    • A.S.

    Il concetto di crescita va a braccetto con la parola consapevolezza. L'innesto di Barreto, pur rappresentando un rinforzo funzionale e di qualità per quanto visto in due partite, non basta per spiegare una fulminante impennata nel livello del gioco. E se contro il Pescara il sospetto che i demeriti degli abruzzesi fossero superiori ai meriti granata, il figurone rimediato a San Siro è la prova del nove: una maturità che va chiaramente confermata con prestazioni e risultati fino al raggiungimento della fatidica quota 40 punti. Il Torino ha proposto un calcio efficace, facendo gongolare il presidente Cairo: 'In effetti nelle ultime due partite in particolare la palla l'ho vista frullare proprio bene', ammetteva il patron nel ventre dello stadio Meazza, domenica notte. Una chiave di lettura è riscontrabile nell'identità di gioco che ha le proprie radici in un nucleo preciso: un'ossatura di squadra modellata sull'idea di calcio espressa da Ventura. La scelta perciò di ricreare la situazione di Bari possiede possiede alla base una necessità strutturale. Ecco allora che proprio un ingranaggio di quella squadra da record (per il club) si sbilancia nell'accostamento. Parola di Salvatore Masiello: 'Il Torino e quel Bari sono realtà diverse, però noi adesso non abbiamo nulla in meno rispetto a quella formazione che riuscì a raggiungere quota 50 punti. Questo non significa che il Torino ce la farà, ma senza dubbio ci proveremo: non siamo inferiori'. Anche perché diversi elementi sono gli stessi. E soprattutto in panchina si accomoda il medesimo timoniere: 'Ventura ci trasmette sicurezza, ci insegna un gioco di un certo tipo al quale noi crediamo e nel quale riusciamo a esprimerci al meglio. Senza dubbio la partita contro l'Inter è emblematica: ci aspettavamo una squadra di un certo tipo invece ne abbiamo trovata un'altra. E per di più siamo andati sotto di un gol all'inizio, peggio di così era difficile. Eppure non ci siamo disuniti, abbiamo continuato a far girare la palla come sappiamo e sono arrivati i gol. E' un periodo in cui stiamo mettendo in pratica ciò che abbiamo appreso e assimilato in questi mesi'.

    MECCANISMI OLIATI -  La rivoluzione in attacco si chiama Meggiorini, rilanciatosi con due prestazioni consecutive maiuscole. Per Masiello, che lo conosce fin dai tempi di Bari, non si tratta di una sorpresa: 'Meggio era carico, per lui è stata una settimana particolare. Quando incontra l'Inter si accende e poi arrivava con il pieno di fiducia dopo l'ottima prova di Pescara. Da ex che si rispetti ha fatto la differenza: siamo tutti molto contenti per lui, aveva solo bisogno di sbloccarsi sotto porta'. L'aggiunta di Barreto, un altro giocatore che con Masiello ha condiviso la militanza nel Bari, ha acceso il Toro: solo una coincidenza? 'No, però non è un giocatore soltanto, per quanto molto forte, a cambiare le sorti di una squadra, specialmente in un Torino che si poggia sulla forza del gruppo. Barreto è molto bravo e funzionale al nostro sistema: in dieci giorni ha già dimostrato di essere entrato perfettamente nei meccanismi. E' un rinforzo di spessore'. Con il quale affrontare la seconda parte di stagione con maggiore serenità: 'Guardando la classifica restiamo a +9 dalla zona calda. Un buon margine, però non abbastanza per stare tranquilli. Meglio guardare alle nostre spalle che in su: ricordiamoci che l'obiettivo deve rimanere la salvezza.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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