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  • Torino:|Meggiorini, pochi gol e fischi dai tifosi
Torino:|Meggiorini, pochi gol e fischi dai tifosi

Torino:|Meggiorini, pochi gol e fischi dai tifosi

Va in gol solo contro la sua squadra per cui faceva il tifo da bambino, l’Inter – e che realizzazioni: una doppietta da bomber vero –, ma per Ventura è probabilmente il più indispensabile degli attaccanti. E a Riccardo Meggiorini, che il suo mentore definisce “uno da Toro” per la grande caparbietà e il coraggio – e certo “Meggio”, sempre il più fischiato dal pubblico di casa, ne ha tanto – va bene così, anche senza segnare: in piena filosofia venturiana.

 

Se il feeling con la porta è il nutrimento di ogni punta, pensare solo al bene del Toro fa godere lo stesso.

«Quando ha segnato Jonathas ho esultato come se il gol l’avessi realizzato io, alla fine della partita gli sono quasi saltato addosso, volevo congratularmi con lui. Se lo merita, è un bravo ragazzo. Tra noi non c’è nessuna invidia», la confessione dell’ex del Novara ai microfoni di Sky Sport.

 

Contro la Lazio, Meggiorini è tornato titolare dopo oltre un mese – l’ultima volta ad Udine: 1-0 per i padroni di casa – e tra due settimane potrebbe conservare il posto anche nella sfida, difficilissima, al Napoli. L’attaccante inquadra già la squadra di Mazzarri. «Loro sono fortissimi e non vorranno perdere terreno sulla Juventus – dice –, ma in difesa concedono sempre qualcosa: speriamo di approfittarne». Come all’andata, quando il Toro – che per altro non avrebbe meritato la sconfitta – pareggiò al 90’ con Sansone grazie ad un grave errore di Aronica: adesso il primo è finito alla Sampdoria, il difensore invece al Palermo. «Noi non abbiamo paura di nessuno e la vittoria sulla Lazio ci ha dato la giusta serenità per preparare bene la partita», ancora Meggiorini. Che concede l’ultima riflessione sul marchio Toro in giro per il mondo grazie ai 7 nazionali (all’appello manca Menga che non è stato convocato, nonostante avesse ricevuto il preavviso). «E’ un orgoglio per tutto il Torino e la dimostrazione che questo è il lavoro da fare. La strada è quella giusta e i compagni convocati sono uno stimolo in più per migliorarci ancora, sempre».

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