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  • Torino, Ventura:| 'Vincere col bel gioco'

    Torino, Ventura:| 'Vincere col bel gioco'

    E' iniziata la nuova stagione del Torino. I granata si sono radunati agli ordini del tecnico Giampiero Ventura, che sembra molto carico e non vede l'ora di cominciare: "Il Toro è stato una scelta di vita - ha detto - e quello che dico è semplicemente quello che penso. In una società esistono ruoli ben precisi, il mio compito è quello di arrivare a vincere giocando bene a calcio. Dunque con me bisogna parlare di calcio e non di altro, se no si rischia solo di far confusione".

    FATTI - Poche parole e tanti fatti. Questa è la filosofia di Ventura: "Per fare in modo che gli obiettivi vengano raggiunti servono entusiasmo, compattezza, fiducia, tutti elementi che in questo momento scarseggiano. Oltre a parlare bisogna affrontare i problemi e risolverli. Prima ho parlato con un gruppetto di tifosi e ho detto loro queste stesse parole. Se la squadra deve creare i presupposti di cui sopra è bene mettersi tutti insieme a lavorare per raggiungere l'obiettivo".


    SQUADRA - Le basi per fare bene ci sono: "Ad oggi abbiamo un portiere che l'anno scorso ha vinto la serie B con il Siena e una difesa, composta di otto elementi di valore, gran parte dei quali giovani e di proprietà del Toro. Questo è un ottimo punto di partenza. A centrocampo abbiamo preso Iori ed è rientrato un giovane di grandi prospettive come Suciu, di cui mi hanno parlato molto bene. Dunque lo verificherò in ritiro. Sugli esterni abbiamo Pagano, Verdi e Oduamadi. Oltre a loro ci sono Sgrigna, Stevanovic e poi spero arrivi Guberti, che è una mia specifica richiesta. In questo caso si parla di sei esterni di cui tre da valutare, in quanto giovani. Infine l'attacco: Ebagua, Antenucci e Bianchi. Finché Rolando sarà al Toro rimarrà il capitano di questa formazione. Se poi andrà via arriverà un sostituto all'altezza. Una squadra deve produrre risultati sia sportivi che economici, come già ho detto nell'ultima conferenza stampa".

    GRUPPO - Quello che conta non è il singolo, ma il gruppo: "Non si parla mai di Torino, ma delle singole persone. Credo che al fine di raggiungere l'obiettivo bisogna invece lavorare tutti insieme. Chiunque viene qua non sarà mai quello che ha portato il Toro in A, ma colui il quale ha contribuito alla rinascita di questa gloriosa società. Bisogna lavorare per riportare il Torino, per ricrearlo". Ogbonna? "Credo sia bene che entri in una grande società dalla porta principale: per andare in panchina in altre squadre è meglio per lui rimanere qui e proseguire la sua maturazione".

    SGRIGNA - Ventura punta su Sgrigna, che ha voglia di riscatto: "Sgrigna ha molta voglia di ricominciare, quale ruolo ricoprirà non lo so ancora. Lo valuteremo insieme a lui. Posso dire che già a Bari mi sarebbe piaciuto averlo a disposizione come esterno, ma il ruolo di esterno come lo intendo io".

    CAMBIARE MENTALITA' - La missione è quella di cambiare mentalità: "Il problema più grosso in questo momento è il retaggio delle stagioni passate nella testa di chi era qui negli anni passati. Questo problema si supera attraverso la conoscenza dei propri mezzi: è la conoscenza a togliere i blocchi mentali".

    PASSATO - Ora non bisogna più guardare al passato, si deve voltare pagina: "La cosa migliore da fare ora è guardare al futuro, dando il giusto peso al passato, ma senza parlare solo delle ultime annate. Analizzare il passato serve per correggere gli errori fatti, ma non bisogna farsi condizionare solo da quanto accaduto. E' necessario guardare avanti".


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