Calciomercato.com

  • Toro, cessioni ok| Acquisti da rivedere

    Toro, cessioni ok| Acquisti da rivedere

    Quando fu assunto da Cairo, ci fu generale soddisfazione. Rino Foschi era un dirigente navigato, che in passato aveva scoperto tanti giocatori interessanti ed alcuni fuoriclasse. Sapeva come si gestiva una squadra, sapeva muoversi sul mercato ed il suo curriculum era di tutto rispetto. Dopo la retrocessione della passata stagione, aveva anche rassegnato le dimissioni, immediatamente respinte da Cairo. Il patron granata puntava forte sul direttore cesenate per la ricostruzione di una squadra in grado di arrivare in Serie A.

    Ma accusare Foschi di aver fatto un mercato scadente non sarebbe del tutto corretto. Gli acquisti del ds sono piaciuti inizialmente. La squadra costruita nei mesi estivi aveva nomi di tutto rispetto. C’erano molti giocatori interessanti e qualche giovane scommessa come Gorobsov. Quello che è stato particolarmente apprezzato da tutti quanti, è stata la capacità di Rinone di cedere i pezzi in esubero dell’organico granata. Rosina allo Zenit San Pietroburgo e Barone al Cagliari, sono state due cessioni accolte con il sorriso dalla Piazza. Ciò che è piaciuto un po’ di meno, è stata la comproprietà con il Parma di Dzemaili. In molti avrebbero tenuto lo svizzero in Serie B. Foschi, il primo giorno di ritiro a Folgaria disse: «Non si può trattenere un giocatore contro voglia, tanto più se c’è il Mondiale. Il Mondiale è il sogno di ogni calciatore ed impedirgli di parteciparvi non sarebbe corretto». Peccato che poi Dzema non ci sarebbe andato neppure giocando in Serie A.

    Foschi, sempre nella conferenza stampa di presentazione della stagione, aggiunse poi: «Parliamoci chiaro: quest’anno c’è ancora il paracadute della Lega con i soldi provenienti dalle tv. Il prossimo anno no. Se rimaniamo in B non è un fallimento sportivo, è un fallimento economico». La nuova stagione ormai alle porte si prospetta incredibilmente difficile dal punto di vista finanziario. Occorrerà abbattere i costi, cedendo i giocatori in esubero e quelli con ingaggi eccessivi. Tuttavia non sarà semplice: molti giocatori sono ormai prigionieri dei propri stipendi e non è facile trovare una società disposta ad accollarsi tali cifre.

    Altre Notizie