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  • Toro, nuovi ballottaggi:| Tre esterni per un posto

    Toro, nuovi ballottaggi:| Tre esterni per un posto

    • A.S.

    L'interrogativo della vigilia non brilla per originalità, rispetto a ciò che è accaduto nelle ultime giornate, e concerne nuovamente il sistema di gioco che Ventura adotterà contro il Sassuolo: 4-3-3 oppure 4-2-4? Mai come stavolta si ha la sensazione che il modulo possa essere più vicino al 4-4-2, con due esterni di centrocampo identicamente attenti alle due fasi di gioco. Peraltro il mancino, che sarà Vives, tutto si può definire meno che laterale. L'ex leccese è un catalizzatore della manovra, un mediano, un interno incursore, un palleggiatore: tutto, ma non un esterno. Eppure Ventura gli chiederà l'ennesimo esercizio di disponibilità, allo scopo di supportare la diga composta da Basha e Iori, per non lasciare il centrocampo granata sotto scacco del Sassuolo che si presenta all'Olimpico sulle ali del solito 3-5-2.

    CHE EPIFANIA... - Ieri Ventura ha saputo fare così bene pretattica, nella rifinitura, da non trasmettere certezze neppure ai suoi giocatori: figurarsi agli altri. In definitiva, tuttavia, l'unico vero ballottaggio è quello che riguarda il ruolo di esterno destro di centrocampo. Tre i candidati: Surraco, Oduamadi e Guberti, in rigoroso ordine di pronostico. In termini percentuali si potrebbero assegnare queste stime: 40% per l'uruguaiano, 30% per il giovane nigeriano e per l'ex sampdoriano. A favorire il primo, più che il rientro in campo a Pescara, sabato, è piuttosto la specifica abilità a scavallare sull'out destro: gli altri due hanno difatti quasi sempre agito sul versante mancino, e in questo rispetto delle competenze Ventura è sempre stato molto puntiglioso e attento. A ciascuno il suo, insomma, facendo di necessità virtù. Del tutto inutile insistere su Stevanovic, apparso sempre più affaticato. Peraltro bolso da una stanchezza mentale più che fisica, giacché i movimenti gli riuscirebbero anche, ma la qualità dell'ultimo passaggio è vorticosamente calata. Al Torino sarebbe servita assai l'effervescenza naturale del giovin Verdi, senonché il virgulto del vivaio rossonero è letteralmente scomparso dai radar: l'ultima sua apparizione in granata è datatissima, si parla dell'Epifania. Sei gennaio, oh sì: contro l'AlbinoLeffe che il Torino ritroverà il prossimo 26 maggio. Ne deriva che Verdi non riesce a dare una virgola del suo talento dalla fine dell'andata e quindi per lui e per il Toro poi è passato un girone infernale.

    VOLERE NON E' POTERE - Non che Oduamadi sia riuscito ad avere (oppure dare: fate vobis) maggior continuità. E Guberti, una volta guarito dal gravissimo infortunio al ginocchio, ha vissuto di sporadiche apparizioni, tradito anche da vicende extrasportive che l'hanno purtroppo investito e travolto. Così Ventura ha dovuto far fuoco con la legna che gli è rimasta a disposizione, e fatalmente ha ottenuto più fumo che vampate di energia. Surraco, che evidentemente lo aveva convinto in allenamento, prima di Pescara, poi all'Adriatico ha disatteso quelle aspettative, non riuscendo a invertire neanche un po' il trend del match. Non solo per colpa sua, beninteso: certo però l'aver sbagliato un gol facile facile, a pochi passi dalla porta e con una manciata di minuti da giocare, l'ha ulteriormente penalizzato. Stasera il tema della partita obbligherà il Torino a una rispettosa prudenza dell'avversario, e per caratteristiche tecniche Surraco è il giocatore più affidabile dei tre, nella fase di non possesso. Di più, gli altri due si lasciano preferire per un inserimento a partita in corso: Oduamadi sfruttando le sue risorse fisiche, Guberti in virtù di una qualità tecnica che nel Toro non ha rivali, nel suo ruolo. Non va dimenticato che - per una ragione o per l'altra - Ventura ha praticamente dovuto rinunciare all'apporto del colpo dell'estate del mercato granata. E col passare delle giornate ha dovuto ripiegare in corsa verso un ibrido 4-3-3, così da mascherare le assenze tra gli esterni offensivi. Sarà così anche stasera: per onestà morale e per la cronaca, non si trascuri che all’andata, allorché potè scegliere, Ventura si presentò a Modena con un 4-2-4 bello sbilanciato. E senza alcuna pretattica.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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