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  • Torino, una 'doppietta' a Parma per sistemare il centrocampo
Torino, una 'doppietta' a Parma per sistemare il centrocampo

Torino, una 'doppietta' a Parma per sistemare il centrocampo

  • Alessandro Salvatico
Il Toro accelera su Afriyie Acquah. Il forte centrocampista ghanese, che piace molto a Ventura (la scintilla era definitivamente scoccata dopo il match in cui l'anno scorso il Parma scese a Torino: il giocatore sfoderò una grossa prestazione), è l'obiettivo numero uno per il ruolo di mezzala destra che in granata rappresenta una lacuna dopo la cessione – e precedentemente il flop – di Antonio Nocerino. O meglio: lo è al pari di Jasmin Kurtic, al quale però oggi pare difficile arrivare, perchè alla Fiorentina lo sloveno serve (mentre si continua a lavorare sul connazionale Ilicic).

Tornando ad Acquah: il ds Petrachi pare avere sorpassato lo scatenato collega sampdoriano Osti, che si era buttato sul 23enne salvo poi virare sullo juventino Marrone. E pure se quest'ultimo sembra congelato se non sfumato, il vantaggio che il Torino ha accumulato sui blucerchiati pare confortante: tanto che sarebbe pronta un'offerta all'Hoffenheim, proprietario del cartellino di Acquah, per il consueto prestito con diritto di riscatto. E se sulla trequarti ballano il succitato Ilicic ed Ederson (prospettata ieri dalla Lazio una cessione a titolo definitivo a costi vantaggiosi), a centrocampo continuerebbe comunque a mancare un costruttore di gioco, pur con l'iniezione di forza e dinamismo rappresentata dall'africano.

Ed ecco perchè prosegue parimenti la trattativa per il Tata Gonzalez, dopo la decisa stretta che l'altroieri avevamo annunciato su queste pagine. Si tratterebbe di un secondo “scippo” al Parma, se così si può dire, dal momento che il regista uruguayano nelle scorse settimane era dato in procinto di trasferirsi in Emilia; in realtà, il Torino arriva quando il 30enne biancoceleste aveva già manifestato ampie perplessità all'idea, viste le difficoltà in cui si dibatte il club ducale. Non è da escludere la “doppietta” di Cairo, che così sistemerebbe davvero un centrocampo oggi povero sia in quantità che qualità.

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