Il Toro ha sfiorato troppe volte il successo contro una big senza mai riuscirci. Ormai è una costante: è accaduto col Milan e con l’Inter, mentre con la Juve la sconfitta di misura è arrivata su un errore arbitrale. Non c’è mai una volta, in questi ultimi anni, in cui al Toro ‘giri’ tutto bene: ogni volta che si è pronti al decollo, si torna coi piedi per terra, con l’esultanza strozzata da un gol avversario, da un fuorigioco non fischiato, da un cambio non concesso o da un rigore dato. Bisogna però reagire, anche di fronte a questi episodi. Non ci sono persecuzioni sportive: il Toro non è una vittima e deve esserne consapevole, altrimenti sarebbe meglio non partecipare al gioco. Il Toro deve sicuramente maturare, ma ha le possibilità e gli strumenti per farlo: Ventura, che può non stare simpatico, sta lavorando bene e può vantare il recupero, il rilancio e il lancio di tanti giocatori. Anche in granata. Bellomo e Farnerud sono gli ultimi esempi: l’ex Bari sicuramente non avrà gradito le panchine di questo avvio di stagione, ma col tempo capirà che grazie a queste scelte crescerà. Lo svedese aveva bisogno di tempo e grazie a questi mesi non facili trascorsi sotto la Mole si è integrato ogni giorno di più ed ora è pronto a compiere il salto di qualità. Con questi due centrocampisti ‘in più’, il Toro ha delle armi nuove da proporre in campo, anche per provare a sorprendere i suoi avversari, grandi o piccoli che siano: a partire da domenica, contro il Napoli.