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  • Toromania: dagli stranieri flop ai giovani italiani

    Toromania: dagli stranieri flop ai giovani italiani

    L'età media della rosa del Torino è di 26,5 anni. Raramente nella storia granata ha virato tanto verso il basso, questo dato particolare. Per giunta, il colore verde di questa carta d'identità colletiva è mitigato dalla presenza in rosa del quarantenne Castellazzi (terzo portiere) e dei trentacinquenni Amauri (quinta punta) e Vives; tolto quest'ultimo, elementi marginali rispetto alla formazione-tipo assemblata da Petrachi e Ventura. Ma l'ossatura della squadra che verrà non è solamente caratterizzata dall'anagrafe: questi giovani hanno infatti anche la caratteristiche di essere italiani. E di essere pure...esperti.

    Lo scorso anno, i colpi “esotici” non portano particolarmente fortuna alla causa granata. L'acquisto più strombazzato dell'estate fu quello di Juan Sánchez Miño, talento del Boca Juniors; seguì la novità per la cabina di regia, ossia lo spagnolo Rubén Pérez, arrivato dall'Elche via Atletico Madrid. Ebbene, i due hanno portato in dote (si fa per dire) 17 presenze complessive in campionato, fatte per lo più da spezzoni e apparizioni fugaci, e non hanno certo lasciato il segno. Meglio è andata al Toro con Bruno Peres, che per quanto abbia viaggiato a strappi ha comunque mostrato colpi in grado di far godere.

    Deciso cambio di rotta, dunque: il nuovo Toro ha la spina dorsale dell'Italia Under 21. Numeri piuttosto interessanti: Zappacosta, Benassi, Baselli e Belotti non arrivano a totalizzare 90 anni di vita in quattro, ma le loro presenze nella massima categoria ammontano alla bella cifra di 168 (oltre alle 50 occasioni in cui hanno vestito la maglia azzurra). Giovani, italiani, ma non “scommesse”: ragazzi già pronti. Questo il futuro, già in casa. Senza contare quello...che è uscito un attimo e poi torna, ossia i prestiti in Serie B: tre sono già a loro volta azzurrini (Barreca, Aramu, Parigini). E la Primavera ha lo scudetto sul petto...

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