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  • Toromania: dalla parte di Burdisso e di Giacomelli

    Toromania: dalla parte di Burdisso e di Giacomelli

    • Andrea Piva
    Che l'arbitraggio di Piero Giacomelli avrebbe scatenato delle polemiche lo si è capito non appena il direttore di gara ha sventolato in faccia a Ciro Immobile un cartellino rosso. Che le polemiche si sarebbero protratte così a lungo, tanto che anche Simone Inzaghi ieri, nella conferenza stampa pre Lazio-Cittadella di Coppa Italia, è tornato a parlarne, difficilmente lo si sarebbe potuto immaginare. A finire sul banco degli imputati, oltre all'arbitro triestino, è stato il difensore del Torino Nicolas Burdisso. “Immobile doveva stare più attento perché con Burdisso c'erano dei pregressi, ma devo dire che al massimo meritava un'ammonizione. Lui come Burdisso. L'argentino è un giocatore forte, ma a volte in campo si lascia un po' andare” ha affermato l'allenatore biancoceleste. Ma con Inzaghi non si può essere d'accordo. Non è Burdisso è essersi lasciato andare, semmai è Immobile a essersi lasciato andare e aver colpito l'argentino. E proprio perché si è lasciato andare è stato giustamente espulso. Episodi simili nel calcio sono capitati tante volte (vedi la testata di Zidane a Materazzi) e continueranno a capitare, ma se poi ci si vuole arrabbiare con qualcuno allora è il caso di farlo con chi ha perso per qualche istante la testa e ha colpito un avversario, non con chi il colpo lo ha subito o con chi ha svolto il proprio compito estraendo un cartellino rosso.

    E invece in casa Lazio, anche nell'immediato post partita non si è spesa nessuna parola per condannare l'ingenuo gesto di Immobile ma si è partita all'attacco di Burdisso. “In campo ha detto che Ciro non lo ha neanche toccato” hanno ripetuto in coro prima Marco Parolo poi Igli Tare: una tesi alquanto bizzarra considerando che rivedendo l'immagine da qualsiasi angolazione, a qualunque velocità, a nessuno potrà essere venuto il minimo dubbio sul fatto che un colpo (per quanto debole possa essere stato) Immobile lo abbia dato. Perché Burdisso avrebbe dovuto inventarsi di non essere stato toccato dall'avversario e di essere caduto da solo? Non avrebbe il minimo senso e, infatti, come lo stesso argentino ha poi spiegato, all'arbitro aveva detto tutt'altro, ma non che il contatto non c'era stato.

    L'errore di Giacomelli, semmai, è stato quello di non assegnare il rigore alla Lazio per il fallo di mano di Iago Falque, ma errori di questo tipo, purtroppo, ogni tanto capitano, a volte a favore e a volte contro. Al Torino lo sanno bene, considerato che a Bologna si sono visti non convalidare il gol regolare del 2-1 perché Massa ha interrotto il gioco prima che il pallone varcasse la linea, contro la Sampdoria, sul 2-2, si sono visti negare un rigore perché Tagliavento non ha consultato il Var e contro il Verona è stato convalidato un gol in fuorigioco ai gialloblù perché il Var è stato consultato malamente. Stavolta, invece, con il rigore non assegnato alla Lazio, al Toro è andata bene. Ma per quanto riguarda l'espulsione di Immobile (che ha di fatto cambiato la partita) non si può prendersela con Burdisso, né con Giacomelli. L'unico colpevole è Immobile: è lui, solo lui, a compiere un gesto violento ed è lui ad aver messo in difficoltà la Lazio.

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